di Roberto Bolzan
Grazie al cielo non siamo musoni. Ci siamo presi l’impegno di fare una recensione di film sul medioevo una volta al mese, in modo da fare compagnia agli sforzi eroici di Andrea Babini che sta sfornando capitoli e capitoli del suo libro sul medioevo. Ma nessuno ci obbliga ad essere filologi ed alla correttezza storica prossimo preferire la commedia. Possiamo divagare e divertirci.
E questo film è divertimento. E’ colore. E’ commedia allo stato puro. E’ gramelot burino. E’ popolare ed erudito insieme. E’ cult istintivo e naturale. E’ paccottiglia, sana paccottiglia alla quale non rinunciare mai.
Colori sgargianti ovunque, nei costumi, nelle scenografie, negli ambienti esterni e interni, perfino nella “mala bestia”, il mitico cavallo Aquilante con il suo indimenticabile color giallino. Eremiti e streghe, crociate e peste nera, invasioni barbariche e ordalie, vergini, santi, principesse, dame, castelli e cavalieri. Voci irreali, tronfie o stridule, sempre falsate, gridate e borbottate, spesso declamatorie, sempre a metà tra il volgare e il latino maccheronico. Citazioni dal Settimo sigillo ai film di Akira Kurosawa senza tralasciare Cervantes, ma senza mai essere stucchevolmente colti cioè leziosi. Un medioevo straccione e cialtrone fatto di poveri, di ignoranti, di ferocia, di fango e di freddo. Ispirazione e genio libero.
La storia è questa: un cavaliere in viaggio per prendere possesso del feudo di Aurocastro, viene assalito dai briganti che, dopo averlo sopraffatto, lo gettano in un fosso. Un membro della banda, avendo trovato la pergamena che attesta l’investitura del feudo, convince l’amico Brancaleone a sostituirsi al cavaliere. Brancaleone si mette al comando dei briganti ma lungo il percorso per Aurocastro incappa in diverse avventure: l’incontro con Teofilatto ed i suoi bizantini, l’occupazione e la fuga da una città in preda alla peste, il salvataggio di una stravagante promessa sposa. Giunta infine al feudo, l’armata viene assalita dai Saraceni ma è salvata dai guerrieri comandati dal cavaliere che era stato aggredito dalla banda. Per Brancaleone ed i suoi uomini non resta che partire per una Crociata in Palestina.
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