SCIACK! IL DITO NELL’OCCHIO AL CINEMA. “ Una notte d’estate (Gloria)” di John Cassavetes (1980)
di Roberto Bolzan
Ci interroghiamo sempre su come nasca un capolavoro e se ci siano delle leggi scientifiche che consentono di fabbricarne uno a comando. E pensiamo all’autore che si mette a tavolino e, con tutta l’intelligenza e la furbizia del mondo, pianifica il capolavoro. Non funziona così.
Il capolavoro è fatto di bravura, certo e ovvio, ma anche di fortuna, di ispirazione, di amore, e poi di fortuna e del caso, e fortuna e caso rendono ogni capolavoro qualcosa di unico ed irripetibile.
Inutile quindi smontare i film e analizzarli fotogramma per fotogramma, alla ricerca del segreto nascosto. Non è questione di montaggio o di inquadrature, esattamente come da una radiografia non si coglie l’anima di una persona. E noi restiamo con la domanda del perché continuiamo a vedere questo film senza mai stancarcene e di cosa abbia di tanto straordinario. Eppure, è così, e siccome non riusciamo a staccarcene, ve lo consigliamo.