GLI INVISIBILI

E’ già quattro anni che non ci vediamo, vola il tempo. Le chiedo come le è andata.

“Non tanto bene, sai? Gli ultimi sei mesi li ho passati fuori dall’Italia, ho cercato di aprire un’attività ma ho avuto alcuni problemi, spero di riuscirci fra due mesi. Prima avevo un bar qui in Italia. Ho dovuto rinunciare all’attività, troppo complicato…Sai, io leggo i tuoi post su Facebook. Mi piacciono, dici tante cose sulla situazione economica che condivido.”

Una beve pausa, poi l’amica ricomincia. Spinta da una rabbia fredda mi racconta della sua esperienza col bar, dei corsi inutili a pagamento, degli infiniti ed esosi adempimenti fiscali, dell’AUSL, dei dipendenti che, il giorno dopo l’assunzione a tempo indeterminato si mettono in malattia, “sai, la schiena..” e l’INPS, che prima ancora che tu guadagni un Euro te ne chiede 5000. Lei, straniera, chiede cosa accade se non lavora in Italia fino al giorno della pensione, “Niente signora, lei perderà tutti i suoi contributi”. Urla, “E’ un furto, io non pago!”. Alla fine ha rinunciato al bar, per andare all’estero.

Una pausa. Poi comincia a parlare del marito, giardiniere. Stava coprendosi di debiti per pagare tasse ed i contributi di quattro dipendenti. Un giorno li ha licenziati tutti ed ha iniziato, lentamente, a pagare i debiti. Il fatturato della sua azienda però è colato a picco, i guadagni sono miseri. I quattro, quelli sono ancora senza lavoro. Termina dicendomi “sei in politica (perché scrivo per “il Dito”), parla di noi, fai sapere qual è la nostra situazione, tutto ciò non è accettabile”

Torno a casa. Sono un dipendente, il 27 di ogni mese, “magicamente”, il mio conto corrente riceve un accredito. Peggio, sono statale, vivo di tasse ed appartengo a quella macchina che sta vessando i miei amici. Mi sento male. Mi chiedo perché gli autonomi debbano essere spremuti come limoni. Forse perché non hanno mai votato nel modo giusto? Troppo amanti della propria indipendenza per votare come vuole qualcuno?

Poi un altro dubbio. Barista, giardiniere… in una regione dove le cooperative gestiscono bar, ed attività di giardineria. Sarà solo un caso?

Un noto politico italiano diceva che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si prende.

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