CONTROLLATO E CONTROLLORE ALLO STESSO TEMPO, QUANDO PUBBLICO NON VUOL DIRE BELLO

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Quale fiducia avreste nei servizi erogati da un monopolista in assenza di controllo? Se un intero paese fosse obbligato a comprar pane dall’unico fornaio che accadrebbe? Probabilmente la gente del paese chiacchiererebbe sugli eccessivi profitti del fornaio, sulla sua casa ed automobile, sulla scarsa qualità del pane.

In realtà, per migliorare per migliorare il rapporto qualità/prezzo delle merci/servizi che compriamo ci affidiamo alla concorrenza, quasi mai usiamo un unico fornitore. Quando ciò non sia possibile, ad esempio quando esistano monopoli geografici (autostrade, linee in alta tensione, ferrovie, ecc.) ci affidiamo agli enti regolatori (autorità) per far valere i nostri diritti. Sulle autorità, comunque, continuiamo sempre a nutrire leciti dubbi: lo spirito è forte, ma la carne è debole e temiamo le tentazioni di collusione col monopolista.

Questa è la norma delle cose, ma il PD emiliano è andato oltre. E’ riuscito a fondere il ruolo di monopolista controllato e quello di controllore. Per i cittadini, i risultati sono prezzi alti e servizi scadenti. Vediamo due esempi.

Cominciamo con le mense delle scuole comunali di Bologna. I pasti sono offerti da una società di diritto privato, SERIBO [1]. La società ha prodotto nel 2013 utili prima delle imposte pari a circa il 25% del fatturato (1.5 milioni dopo le imposte [2]). Peccato che i pasti (prezzo 6.70 Euro) siano scarsi e di bassa qualità [3].

I contribuenti vogliono evitare di pagare e fornire il pasto ai bambini? Impossibile: le regole di gestione della mensa lo impediscono, dentro la mensa entra solo il cibo di SERIBO. I contribuenti vogliono azionare regole di salvaguardia per revocare SERIBO? Impossibile: le regole non esistono proprio.

Vi chiederete perché il comune (controllore) permetta a SERIBO (controllato) di gestire le cose in questo modo. La soluzione è semplice: il comune di Bologna ha il 51% delle quote di SERIBO [4]. Dunque, visto che non saranno reinvestiti [2], gli utili prodotti dalla società entreranno nelle casse comunali sotto forma di tassazione nascosta. Tassazione oltremodo odiosa, perché incide sulle famiglie, soprattutto quelle numerose, in spregio al sostegno alla famiglia, tante volte sbandierato a parole.

La seconda storia che vi raccontiamo è quella di ATERSIR, orribile acronimo che indica l'”Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti” [5]. ATERSIR definisce “i costi totali del servizio” sia per la gestione dei rifiuti che per il servizio idrico. Ovvero, fissa indirettamente le tariffe per i servizi precedenti. Il presidente di ATERSIR è Virginio Merola, il sindaco del comune di Bologna, cioè uno degli azionisti più importanti (9.73% delle azioni) di Hera [6].

Il gioco si ripete: ancora una volta controllato (Hera) e controllore (ATERSIR) hanno innegabili commistioni ed interessi coincidenti. Non a caso, Hera nel 2014 realizza un invidiabile utile prima delle imposte pari a 210.2 milioni (7.0% dei ricavi) [7]. Dell’utile netto (122.4 milioni), 13.7 milioni vengono incassati dal comune di Bologna che evidentemente privilegia il proprio tornaconto alla tutela dei cittadini.
Interessante è anche il fatto che il 27/2/2014 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha comminato a Hera una multa di 1.9 milioni per abuso di posizione dominante nell’ambito del riciclaggio della carta [8]. Questi 1.9 milioni sottintendono un danno diretto (la multa) ed uno indiretto per i contribuenti. Infatti I rifiuti (raccolti da Hera) sono stati ceduti ad una società controllata da Hera (Akron di Imola) a un prezzo inferiore a quello di mercato. Il tutto mediante una raccolta differenziata detestata per le sue modalità dirigistiche ed illiberali dalla maggior parte dei cittadini.

Da più parti si dice che “pubblico è bello”, che solo il pubblico può tutelare il “bene comune” ed altre amenità. Noi in questa commistione fra controllato e controllore vediamo l’ennesima conferma che privare i cittadini della libertà di scelta utilizzando il monopolio decisionale del pubblico è solo un modo come un altro per imporre servizi a costi non convenienti.

Lasciamo indovinare a voi a chi possa convenire questa situazione

Fonti

[1] http://www.seribo.it/
[2] http://bologna.repubblica.it/…/contrordine_seribo_lutile_d…/
[3] http://corrieredibologna.corriere.it/…/genitori-contro-seri
[4]http://www.comune.bologna.it/partecipazionisocietarie/…/7883..
[5] http://www.atersir.emr.it/..
[6]http://www.comune.bologna.it/partecipazionisocietarie/…/7887..
[7] http://www.gruppohera.it/…/investor_…/bilanci_presentazioni/..
[8] http://www.ilfattoquotidiano.it/…/antitrust-multa-d…/908751/..

 

 

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