MOUSSAKA

  di Andrea Babini Più che un piatto una bandiera. Dici cucina greca e pensi Moussaka. Sicuramente una reminescenza della dominazione ottomana che però i greci hanno rielaborato migliorandola e…

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14 OTTOBRE 1980: Marcia dei quarantamila

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 A Torino il segretario del PCI Berlinguer e la CGIL vengono sconfessati e umiliati dai lavoratori Fiat che si ribellano alla violenza dei picchetti e al massimalismo sindacale che da 35 giorni impediscono loro di lavorare. Si tratta di un vero e proprio “schiaffo” a Belinguer che pochi giorni prima ha dichiarato che il PCI avrebbe solidarizzato con i lavoratori se questi avessero occupato la fabbrica. (altro…)

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SCIACK! IL DITO NELL’OCCHIO AL CINEMA. “ Una notte d’estate (Gloria)” di John Cassavetes (1980)

di Roberto Bolzan unknown

Ci interroghiamo sempre su come nasca un capolavoro e se ci siano delle leggi scientifiche che consentono di fabbricarne uno a comando. E pensiamo all’autore che si mette a tavolino e, con tutta l’intelligenza e la furbizia del mondo, pianifica il capolavoro. Non funziona così.
Il capolavoro è fatto di bravura, certo e ovvio, ma anche di fortuna, di ispirazione, di amore, e poi di fortuna e del caso, e fortuna e caso rendono ogni capolavoro qualcosa di unico ed irripetibile.
Inutile quindi smontare i film e analizzarli fotogramma per fotogramma, alla ricerca del segreto nascosto. Non è questione di montaggio o di inquadrature, esattamente come da una radiografia non si coglie l’anima di una persona. E noi restiamo con la domanda del perché continuiamo a vedere questo film senza mai stancarcene e di cosa abbia di tanto straordinario. Eppure, è così, e siccome non riusciamo a staccarcene, ve lo consigliamo.

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SCIACK! IL DITO NELL’OCCHIO AL CINEMA. “Escobar (Escobar: Paradise Lost)” di Andrea Di Stefano (2014)

di Roberto Bolzanescobar

Torniamo da un viaggio di affari a Medellin e non vediamo l’ora di vedere il film appena uscito nelle sale. Non potevamo mancarlo anche se diffidiamo dei registi italiani, diffidiamo dei film francesi, dei film belgi e moderatamente di quelli spagnoli, diffidiamo dei premi del Festival di Toronto, di quelli del Festival del cinema di Roma e detestiamo i film distribuiti nelle sale italiane due anni dopo la prima uscita ufficiale nei circuiti che contano. Per non dire come siamo prevenuti nei confronti degli attori canadesi.
Ma a questi pessimi auspici non si poteva che rispondere coraggiosamente, andandolo a vedere, e ben ce ne incolse perché la pellicola è onesta e merita.

Giustamente il regista e sceneggiatore, attore di giovane successo alla sua prima prova dietro la macchina da presa, evita di incastrarsi nella storia del più ricco e grande criminale che la storia abbia conosciuto (al netto dei criminali politici, che fanno storia a sé). La storia di Pablo Emilio Escobar Gaviria avrebbe facilmente travalicato i limiti della storia che si voleva raccontare, rendendola ingestibile.  (altro…)

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21 SETTEMBRE 19 a.C: muore Virgilio

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Virgilio nacque il 15 ottobre del 70 a.C. vicino a Mantova. Il padre era un piccolo proprietario terriero arricchitosi tramite l’apicoltura, l’allevamento e l’artigianato, mentre la madre, di nome Magia Polla, era la figlia di un facoltoso mercante, Magio, al cui servizio aveva lavorato il padre del poeta. Virgilio frequenta la scuola di grammatica a Cremona, poi la scuola di filosofia a Napoli e infine la scuola di retorica a Roma. (altro…)

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19 SETTEMBRE 1777: BATTAGLIA DI SARATOGA

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La battaglia di Saratoga nel settembre e ottobre 1777 fu la fase decisiva della cosiddetta campagna di Saratoga combattuta durante la Guerra d’indipendenza americana. Lo scontro terminò con una schiacciante vittoria delle truppe delle tredici colonie americane che costrinsero alla resa il corpo di spedizione anglo-tedesco del generale John Burgoyne.  (altro…)

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SCIACK! IL DITO NELL’OCCHIO AL CINEMA. “Questa terra è la mia terra” di Hal Ashby (1976)

di Roberto Bolzanquesta_terra_e_la_mia_t%d0%b5rra

Amiamo fra tutti Walt Whitman ed il canto della libertà. E nessuno l’ha cantata meglio di Woody Guthrie.

Il film è la vera storia di Woody Guthrie, cantante e suonatore di chitarra. Siamo nel 1936, l’America sta vivendo il momento drammatico della grande crisi. Unitosi ad altri disperati come lui, prima come clandestino sui treni merci, poi su sconquassati camioncini carichi di masserizie, raggiunge finalmente il Sud, dove trova un precario lavoro come raccoglitore di frutta. Si unisce a una squadra di disperati come lui. Lotta con loro per un migliore trattamento nel lavoro. Viene scoperto dal padrone di una radio; col suo talento potrebbe aver successo se si integrasse, ma preferisce sostenere con le sue canzoni le lotte dei lavoratori. Rinuncia a Mary e preferisce andarsene vagabondo per l’America, a cantare. (altro…)

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