Eh no, ci dispiace.
Abbiamo letto le critiche al film, in genere schifiltose e con mignolo alzato; invece dobbiamo dire che l’abbiamo goduto al punto da vederlo due volte di seguito.
E non, come a volte ci capita, perché la prima volta non avevamo colto bene la trama ma proprio per il piacere di rivederlo e di gustarlo di nuovo.
Sarà che ci piacciono le nevi perenni e i climi nordici, sarà che la sequenza di morti ci ha deliziato fino alla fine, fatto sta che qui, niente storie, siamo in presenza di un gran racconto e di uno che sa quel che fa.
Togliamoci il cappello e raccontiamo la storia.
Nels Coxman (Liam Neeson), un autista di spazzaneve che si guadagna la giornata sgombrando le strade attorno alla fittizia cittadina di Kehoe, nel cuore del Colorado, è un cittadino modello, un padre amorevole ma impegnato nel lavoro, e soprattutto un uomo che non farebbe del male a nessuno. Quando però suo figlio viene trovato morto a causa di una overdose di eroina Coxman si trasforma in uno spietato vendicatore.
Scoperto da tale Dante che i responsabili sono i membri della gang del “Vichingo”, boss della droga locale, Coxman comincia dal basso il suo cammino di vendetta, rintracciando prima l’esecutore materiale della morte del suo ragazzo e risalendo poi la catena di comando, scatenando nel mentre un’altra storia parallela di sangue, droga e vendetta con una tribù indiana del posto.
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