Amy Adams, Christian Bale, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence sono fantastici. Assieme a Bradley Cooper.
Ambientato nel seducente mondo di uno dei più sbalorditivi scandali che hanno scosso gli Stati Uniti, American Hustle racconta la storia di un brillante impostore, Irving Rosenfeld (Christian Bale), che, insieme alla sua scaltra amante britannica Sydney Prosser (Amy Adams), viene obbligato a lavorare per un agente dell’FBI fuori controllo, Richie DiMaso (Bradley Cooper).
DiMaso li catapulta in un mondo di faccendieri, intermediari del potere e mafiosi, un mondo tanto pericoloso quanto affascinante. Carmine Polito (Jeremy Renner) è un volubile e influenzabile politico del New Jersey, stretto tra la morsa dei truffatori e dei federali, mentre l’imprevedibile moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrence), farà crollare il castello di finzioni”
Lo scandalo si chiamava Abscam. “Ogni giorno nasce un pollo e due furbi per fregarlo”. I dettagli sono in “Il re della truffa” di Robert Greene (Sperling & Kupfer).
“Hai mai preso una moneta da una cabina telefonica? hai rubato. Solo che io ho più palle di te”
“Voglio farti vedere quel Rembrandt laggiù. La gente viene da tutto il mondo per vederlo. E’ un falso.
La gente crede a quello che vuole credere. Il tizio che l’ha dipinto, agli occhi di tutti era bravo quanto il vero pittore.
Allora, chi è l’artista? il pittore o il falsario?”
Attori in stato di grazia, affiatati, ritratti di uomini e donne alla deriva, di mine vaganti che alternano slanci passionali e meschinità, simpatia e sgradevolezza, in un’umanissima girandola di emozioni e colpi bassi, interni malati, senz’aria e soffocanti, un affresco sulla crisi di valori dell’America post-Watergate e post-Vietnam al quale, se Dio vuole, è stato tenuto lontano il respiro epico di Scorsese.
Sceneggiata con astuzia, diretta da un regista scatenato: puro e grande divertimento.
PS: la scena di Irving e Sydney innamorati tra i sacchetti dei vestiti della lavanderia è di una poesia inarrivabile.