di Roberto Bolzan
Arthur Schopenhauer. L’arte di ottenere ragione. Stratagemma numero 18
Se ci rendiamo conto che l’avversario ha messo mano ad un’argomentazione con cui ci batterà, non dobbiamo consentire che arrivi a portarla a termine, ma dobbiamo interrompere, allontanare, sviare per tempo l’andamento della disputa e portarla su altre questioni; in breve, avviare una mutatio controversiae.
Ed è quello che fa magistralmente Nick Naylor (Aaron Eckhart) come portavoce della Big Tobacco. La sua funzione principale è quella di combattere contro i detrattori delle sigarette convincendoli che fumare non è poi così negativo. I suoi amici sono i lobbisti dell’alcol e delle armi, è buon padre di famiglia, separato dalla moglie ma adorato dal figlio, e poi ama il suo lavoro. Tutti gli danno addosso e lui si difende con maestria, favella e arguzia. La sua vita, fra minacce, capi poco efficienti che “provengono dai distributori automatici”, e problemi quotidiani è tutt’altro che semplice.
Pranza tutte le settimane con i membri della MDM (Mercanti Di Morte): Polly, impiegata del Consiglio per la Moderazione, bevitrice occasionale da quando aveva 14 anni, “la donna che è riuscita a far approvare il vino rosso dal Papa”, e Bobby J, impiegato della SAFETY, la società per la promozione delle armi da fuoco.
Si confrontano su quanti morti provocano le aziende che rappresentano (con 11.000 al giorno vince il tabacco, una dozzina è la penosa media delle armi da fuoco) e discutono con arguzia e cinismo su come difendere l’indifendibile.
Già qui sono certo che vi siete detti: caspita! saltando sulla sedia. Eh già!
Alle armi, tabacco e alcool alla fine si aggiungono cellulari, petrolio, rifiuti, fast food e, ci giurerei, anche OGM, in una parodia dei tabù contemporanei, che tali non erano negli anni ’70 quando si fumava al cinema e in autobus (e in aereo, chi lo ricorda?), si beveva, si mangiava perfino la carne e non ci si tormentava per il glutine.
Il figlio si dispera del padre quando a scuola la maestra lo interrompe terrorizzata appena inizia ad illustrare il suo mestiere e parlare di sigarette. Ma lo adora e lo segue e impara ad essere anticonformista e quindi libero. I dialoghi sono meravigliosi.
Figlio: “Che succede quando hai torto?”
Padre: “Il bello delle discussioni è che, quando sei bravo a discutere, non hai mai torto”
Poiché è impossibile difendere gli 11.000 morti che l’industria del tabacco provoca quotidianamente, la strategia irresistibile per avere comunque ragione è la libertà di scelta, esemplificata nel seguente dialogo:
Padre: “A te piace il cioccolato, giusto?”
Figlio: “Il cioccolato è la cosa più buona del mondo”
Padre: “A me piace la vaniglia. Come faccio a convincerti che la vaniglia è meglio del gelato?”
Figlio: “Non puoi. A me piace il cioccolato”
Padre: “Infatti non posso. Allora devo spostare il discorso e convincerti che la libertà di scegliere tra cioccolato e vaniglia è ancora meglio”
Sul fatto che tutti, alla fin fine, la raccontano come meglio possono:
“Tutti hanno un mutuo da pagare” “Il mondo sarebbe un posto migliore se tutti vivessero in affitto”
Davanti alla commissione dei senatore Finisterrre che deve decidere se apporre un marchio con il teschio sui pacchetti di sigarette:
Nick: “Ho spiegato a mio figlio i danni del fumo. Sono favorevole al divieto per i minorenni”
Commissione: “Ma che cosa deciderà di fare il giorno del suo diciottesimo compleanno?”
Nick: “Se veramente vuole una sigaretta gli comprerò il suo primo pacchetto”
Applausi a scena aperta. Non andate a vederlo se siete facilmente impressionabili. Solo spiriti forti.