Come leggere un cartello su Facebook e navigare in Internet per dei giorni

HNIL

di Enrico Galloni

E’ abbastanza comune imbattersi in cartelli simili su Facebook o Twitter, la statistica ci dice che oramai questo è il modo più efficace di comunicare, le persone si soffermano molto più facilmente sulle immagini che sui testi, solo il 3% dei lettori porta a termine la lettura di un articolo (chissà perché quindi proseguo la scrittura?), chi vuole passare un messaggio forte cerca quindi di condensarlo in un infografica.

Ne vedo a centinaia ogni giorno, non è possibile analizzarle tutte per determinarne la credibilità, quella qui riprodotta ha però attratto l’attenzione mia e degli amici del “dito” ed ho deciso di spenderci qualche click in più su google per vedere dove arrivavo.

Non c’è ombra di dubbio su cosa voglia comunicarci il FreeStateProject: meno tasse = più benessere, ma che stati sta comparando e perchè?

Il New Hampshire è un piccolissimo stato a nord est degli USA, montagnoso , subisce il clima freddo del Canada, ha un bassissimo consumo energetico in quanto quasi nessuno usa l’aria condizionata in quei posti.

Anche chi non lo conosce ha certamente negli occhi le magnifiche immagini dei boschi che si arrossano in autunno  specchiandosi in limpidi corsi d’acqua.

Con una tale morfologia il NH non è di certo uno stato industriale, ha il PIL di Cuba e la sua maggiore vocazione è il turismo, ci sono industrie di piccole dimensioni nel settore degli impianti industriali, ha subito una forte deindustrializzazione quando il settore tessile si è spostato prima a sud degli states e poi in america latina ed asia.

L’illinois è uno stato del  midwest americano, a secondo di come tira il vento a volte l’aria fredda del Canada scende anche qui passando prima per il lago Michigan ed infilandosi poi nelle vie di Chicago a congelare gli shoppers sul Magnificent Mile, in realtà però le caratteristiche di questo stato sono molto diverse dal New Hampshire, è molto più esteso e popolato, ha il PIL dell’Olanda ed un economia molto diversificata che va dalla finanza, all’industria, agricoltura ricchissima ed anche risorse naturali quali petrolio e carbone.

Finito qui? gli stati sono diversi e quindi non comparabili? Direi di no, comparare il governo di due stati è un’affare complessissimo, bisogna analizzare non solo la geografia, il clima, la cultura ma anche l’istruzione, le infrastrutture, l’indebitamento ed altri infiniti aspetti.

Ci sarà sicuramente chi leggendo il cartello che stiamo analizzando richiamerà la mitica media di Trilussa argomentando che il reddito medio non significa niente e che sicuramente in uno stato con basse imposte ci sarà una totale assenza di stato sociale e quindi un piccolo numero di persone ricchissime che affamano la massa degli incapienti mentre invece dove le tasse sono alte si che c’è giustizia!

Ci tocca googolare oltre se vogliamo provare a capirne di più.

Il noto blog finanziario 247wallst.com effettua ogni anno  uno studio su quali siano i migliori e peggiori stati americani dal punto di vista economico gestionale prendendo in considerazione moltissimi fattori, la scelta dei parametri di uno studio  è senza dubbio soggettiva ma in questo caso  abbastanza centrata da riscuotere  interesse e discussione tra i commentatori americani.

Il risultato? Il NH non è il migliore ma è meglio dell’ l’Illinois che si classifica ultimo.

Entrambe gli stati hanno perso diversi posti in classifica negli ultimi 5 anni, chi ne ha persi di più è il NH che nel 2010 era ben ottavo ed oggi è trentunesimo, apparentemente la politica fiscale espansiva ha determinato un fuoco di paglia iniziale che non è stato poi capitalizzato correttamente?.

Primo si è classificato il North Dakota

> Debito per capita: $2,880
> Credit Rating (S&P/Moody’s): AAA/Aa1
> Disoccupazione nel 2013: 2.9%
> Reddito medio : $55,759
> Tasso di povertà: 11.8% (10° più basso)

>Crescita nel 2013 9.7% è lo stato con il più alto tasso di immigrazione da altri stati USA
Il New Hampshire si classifica 31esimo (nel 2010 era ottavo) > Debito per capita: $6,067  > Credit Rating (S&P/Moody’s): AA/Aa1 > Tasso di discoccupazione nel 2013: 5.3% (10th più basso) > Reddito medio : $64,230 (7th più alto ) e comparando questo dato ci rendiamo conto che il cartello è vecchio > Tasso di povertà: 8.7% (Il più basso negli USA)

Ha il minor tasso di povertà di tutti gli states:

ed il terz’ultimo livello di criminalità (in senso positivo: è uno dei meno criminali)

L’Illinois si piazza ultimo 

> Debito per capita: $4,992
> Credit Rating (S&P/Moody’s): A-/A3
> Disoccupazione nel 2013: 9.2% (3rd più alto)
> Reddito medio : $56,210
> Tasso di povertà: 14.7% (25th più basso)

L’illinois è lo stato USA da cui più gente in assoluto è emigrata cercando fortuna altrove.

La situazione è decisamente controversa e mi spinge a cercare oltre, sempre restando a dati disponibili all’uomo della strada decido di incrociare in una tabella la posizione in classifica di 24/7 e la pressione fiscale procapite in dollari, qui sotto il risultato in ordine di pressione fiscale crescente:

Per capita ($) Posizione in 24/7
State
Georgia 1,671.07 44
New Hampshire 1,671.97 31
South Carolina 1,701.30 34
Florida 1,708.13 27
Missouri 1,793.77 42
South Dakota 1,825.73 10
Tennessee 1,855.93 23
Texas 1,864.85 8
Alabama 1,876.66 41
Louisiana 1,954.42 40
Colorado 1,975.99 17
Arizona 1,979.67 45
Utah 2,034.81 6
Idaho 2,114.59 16
Virginia 2,215.72 14
Oregon 2,231.04 20
Ohio 2,245.63 37
Oklahoma 2,317.09 25
North Carolina 2,329.08 19
Mississippi 2,329.49 48
Nebraska 2,335.06 3
Kentucky 2,398.36 46
Indiana 2,402.28 28
Michigan 2,420.20 39
New Mexico 2,442.12 49
Montana 2,446.75 11
Nevada 2,455.70 38
Iowa 2,547.79 4
Washington 2,555.41 15
Kansas 2,570.54 21
Pennsylvania 2,581.57 36
Rhode Island 2,692.11 47
Wisconsin 2,793.26 26
Arkansas 2,809.13 35
Illinois 2,816.08 50
Maine 2,841.67 29
West Virginia 2,848.84 22
Maryland 2,895.46 24
California 3,025.38 30
New Jersey 3,097.29 43
Massachusetts 3,431.41 18
Delaware 3,649.53 13
New York 3,655.84 33
Minnesota 3,822.27 5
Hawaii 3,961.86 12
Connecticut 4,289.56 32
Vermont 4,404.67 9
Wyoming 4,425.64 2
North Dakota 8,032.89 1
Alaska 9,637.58 7

Orrore! Non sembra esserci nessuna relazione! Il miglior classificato è penultimo in pressione fiscale ma al di là di questo dato i vari stati sembrano essere  sparpagliati  sulla classifica senza alcuna logica.

Direi che l’unico dato che possiamo astrarre è che sebbene tutti preferiremmo pagare meno tasse, ciò non è sufficiente a fare di uno stato un luogo ben gestito dove tutti vorrebbero vivere ma i parametri come già commentato sono molti di più  e le interconnessioni tra loro estremamente complesse.

Il blog lastresistance.com si è divertito a trovare una correlazione tra l’appartenenza politica dei vari stati e la loro posizione in classifica, anche in questo caso apparentemente nessun legame, i migliori sono a maggioranza repubblicana ed i peggiori più misti o democratici ma in tutte le altre posizioni  si trova di tutto come è ovvio, non è di certo l’appartenenza ad un partito a determinare la capacità dei governanti di uno stato.

Non avendo risolto gran chè sino ad ora provo a cercare oltre, su quali altri parametri ci potremmo basare? L’equità fiscale per esempio?

Uno degli altri mantra che attanagliano le discussioni italiane riguarda chi paga realmente i conti dello stato, i meno abbienti pagherebbero la maggioranza delle tasse.

Questa discussione esiste anche negli USA, anzi, esiste un indice chiamato ITEP inequality index il cui scopo è proprio misurare in che percentuali le varie fasce sociali contribuiscono a sostenere il peso del fisco, il rapporto viene pubblicato annualmente, una rapida scorsa ai migliori ed ai peggiori ci fa capire che gli stati più ingiusti dal punto di vista fiscale sono quelli con tasse sulla proprietà.

Le patrimoniali non sono infatti progressive, lo sappiamo bene (o dovremmo saperlo in Italia), possedere un immobile civile od industriale ed avere un’improvviso calo di reddito può essere un vero incubo: la tassa sull’immobile non cambia e voi non avete più i soldi per pagarla..

La tabella generale degli stati secondo l’indice ITEP è la seguente (dal più ingiusto al più giusto):

Rank State Index Lowest
20%
Middle
60%
Top
1%
Ratio of Poorest 20% to Top 1% Ratio of Middle 60% to Top 1%
1 Washington  –12.6% 16.8% 10.1% 2.4% 687% 412%
2 Florida  –9.5% 12.9% 8.3% 1.9% 664% 429%
3 Texas  –8.5% 12.5% 8.8% 2.9% 433% 307%
4 South Dakota  –8.4% 11.3% 7.9% 1.8% 619% 431%
5 Illinois  –8.1% 13.2% 10.9% 4.6% 289% 238%
6 Pennsylvania  –7.3% 12.0% 10.1% 4.2% 286% 241%
7 Tennessee  –7.3% 10.9% 8.4% 3.0% 366% 280%
8 Arizona  –7.1% 12.5% 9.5% 4.6% 272% 207%
9 Kansas  –6.9% 11.1% 9.2% 3.6% 310% 258%
10 Indiana  –6.6% 12.0% 10.6% 5.2% 231% 204%
11 Arkansas  –6.4% 11.9% 11.1% 5.6% 212% 197%
12 Alabama  –6.3% 10.0% 9.3% 3.8% 263% 244%
13 Nevada  –6.2% 8.4% 6.5% 1.4% 593% 455%
14 Wyoming  –6.1% 8.2% 5.8% 1.2% 697% 494%
15 Hawaii  –6.0% 13.4% 11.2% 7.0% 191% 160%
16 Oklahoma  –5.9% 10.5% 9.3% 4.3% 244% 217%
17 New Mexico  –5.9% 10.9% 9.9% 4.8% 225% 204%
18 Ohio  –5.8% 11.7% 10.2% 5.5% 213% 185%
19 Louisiana  –5.8% 10.0% 9.4% 4.2% 235% 221%
20 North Dakota  –5.7% 9.3% 7.4% 3.0% 309% 245%
21 Mississippi –5.5% 10.4% 10.2% 5.3% 198% 193%
22 Georgia –5.3% 10.4% 9.6% 5.0% 207% 191%
23 Rhode Island –5.2% 12.5% 9.9% 6.3% 200% 158%
24 Massachusetts –5.2% 10.4% 9.2% 4.9% 213% 190%
25 New Hampshire –5.2% 8.3% 6.7% 2.6% 324% 263%
26 Connecticut –5.0% 10.5% 10.0% 5.3% 199% 189%
27 Iowa –4.4% 10.4% 9.8% 6.0% 174% 163%
28 Nebraska –4.3% 10.9% 9.9% 6.3% 172% 156%
29 Michigan –4.3% 9.2% 9.2% 5.1% 182% 182%
30 Missouri –3.9% 9.5% 9.0% 5.5% 173% 164%
31 North Carolina –3.9% 9.2% 9.1% 5.3% 173% 170%
32 Colorado –3.9% 8.4% 8.1% 4.6% 184% 178%
33 Kentucky –3.8% 9.0% 10.4% 6.0% 149% 174%
34 Utah –3.8% 8.6% 8.4% 4.8% 180% 174%
35 Virginia –3.6% 8.9% 8.3% 5.1% 174% 163%
36 Alaska –3.4% 7.0% 4.3% 2.5% 281% 173%
37 Wisconsin –3.3% 8.9% 10.1% 6.2% 143% 163%
38 Maryland –3.1% 9.7% 9.8% 6.7% 145% 147%
39 New Jersey –2.9% 10.7% 9.1% 7.1% 150% 128%
40 South Carolina –2.8% 7.5% 7.4% 4.5% 165% 164%
41 New York –2.7% 10.4% 11.4% 8.1% 128% 141%
42 West Virginia –2.3% 8.7% 8.7% 6.5% 134% 135%
43 Idaho –2.0% 8.5% 8.1% 6.4% 133% 126%
44 Maine –1.9% 9.4% 9.2% 7.5% 125% 123%
45 Minnesota –1.7% 8.8% 9.7% 7.5% 117% 128%
46 Vermont –1.7% 8.9% 9.8% 7.7% 115% 127%
47 Montana –1.4% 6.1% 6.2% 4.7% 129% 131%
48 Oregon –1.3% 8.1% 7.6% 6.5% 125% 117%
49 California –1.0% 10.5% 8.3% 8.7% 121% 96%
50 District of Columbia –0.9% 5.6% 9.3% 6.4% 87% 146%
51 Delaware –0.5% 5.5% 5.3% 4.8% 113% 110%

Il North Dakota che è primo classificato per miglior gestione è 20esimo nella ingiustizia fiscale , il nostro New Hampshire è 25esimo quindi abbastanza giusti, nella media direi, l’Illinois è il quinto più ingiusto!

Se volete divertirvi potete proseguire voi ad incrociare i dati, possiamo comunque dire quantomeno che l’Illinois non si classifica mai bene in qualunque modo guardiamo la cosa, se non possiamo trovare una relazione diretta tra le basse imposte e la qualità di vita in uno stato non si può di certo dimostrare nemmeno il viceversa! La cosa avrebbe altrimenti sovvertito tutte le mie convinzioni facendomi sprofondare in una crisi di esito incerto, non vorrei mai che i miei amici mi vedessero sfilare al fianco di Landini al prossimo sciopero generale!! 🙂

Ultimo tentativo, proviamo ad analizzare la mobilità sociale.

Ritengo questo aspetto estremamente importante, parlando di mobilità sociale misuriamo le chance che ha un bambino nato in una famiglia povera di riuscire a migliorare il suo stato durante il corso della  vita fino a far parte della minoranza più ricca.

Questo è a mio avviso l’aspetto più importante da valutare in una società in quanto ne indica l’apertura e la libertà.

Il dato è molto complesso da calcolare  bisogna analizzare i dati fiscali di varie generazioni e confrontarne i destini.

Nel 2014 studiosi di Harvard e Berkley hanno condotto uno studio approfondito sulla mobilità sociale negli USA, i risultati sono molto interessanti in quanto dimostrano un’estrema variabilità regionale, in questo caso legata più ai singoli luoghi che agli stati dell’unione.

Nelle città in genere è più facile scalare posizioni mentre nelle zone rurali la società è molto più statica.

Alcune regioni comunque offrono senza dubbio maggiori opportunità ed altre invece non rappresentano affatto il sogno americano che tutti noi abbiamo in mente tanto da classificarsi ben peggio di altre aree del mondo, ma su questo torneremo poi.

Il rapporto è corposo e lo linko alla fine nelle fonti, riporto qui una tabella che elenca la mobilità nelle maggiori città, il New Hampshire si classifica meglio dell’Illinois pur non avendo grandi città come Chicago.

Il North Dakota è talmente piccolo che nemmeno compare.

Anche in questo caso direi che non troviamo grandi relazioni tra la classifica di 24/7, la pressione fiscale e la mobilità sociale.

mobsoc

Torniamo a quanto accennato relativamente ad una comparazione internazionale della mobilità sociale negli USA verso gli altri paesi ricchi.

Nell’immaginario di tutti noi gli USA sono il paese delle opportunità dove chiunque applicando capacità e  determinazione può realizzare il proprio sogno.

Questo non è vero su base nazionale ma solo in zone ben precise dell’unione.

Lo stesso studio ci fa notare che un bambino nato nel quinto più povero della popolazione a San Josè California ha il 12,9% di probabilità di arrivare in cima alla scala sociale quasi come in….Danimarca!! Mentre a Charlotte North Carolina ha solo il 4.4% molto ma molto meno che in qualsiasi altro posto del mondo sviluppato.

Letto questo ed essendo oramai lanciato nelle ricerche sono andato a vedermi uno studio sulla mobilità sociale dell’OECD e la sorpresa è che gli USA presi nel loro complesso non sono poi così eccezionali, la loro mobilità sociale è infatti poco superiore a quella dell’Italia il paese migliore è a tutti gli effetti la Danimarca.

Le variabili in gioco sono tante ma uno dei parametri fondamentali sembra essere la possibilità di accedere facilmente  ad istruzione di alto livello.

mobsocOECD

L’analisi di questi rapporti ci porterebbe molto lontano e non è questa la sede.

Ricordandoci che siamo partiti da un cartello su faceboock proviamo a riassumere l’esito di questo breve ma intenso girovagare per internet.

Abbiamo stabilito che negli USA  non esiste una correlazione diretta tra tassazione e qualità della vita di uno stato ne in un senso ne nell’altro.

Non esiste nemmeno correlazione politica, almeno apparentemente, quindi?

Come ben ci spiegava Alberto Mingardi ieri sera, gli esseri umani trovano difficile accettare le incertezze della vita e cercano in ogni modo di identificare parametri e regole che possano essere imposte alla società per domare ed abolire gli eventi avversi che si presentano nel corso della vita.

Le variabili che determinano le alterne sorti della nostra ed altrui esistenza sono però così tante e variamente interdipendenti tra loro che è impossibile per qualunque politico, burocrate o gruppo di servitori pubblici disporre di tutte le informazioni necessarie a regolare e guidare la vita di ciascuno di noi.

Solo gli individui per tentativi successivi e commettendo un’infinità di errori possono provare a perseguire la propria felicità, non si vede perchè quindi lo stato debba prendersi così tanta parte del loro reddito disponibile con la scusa di governare ed indirizzare quanto abbiamo appena visto indirizzabile non è.

Avere tasse basse non garantirà il benessere di una nazione ma certamente ogni individuo disporrà più liberamente dei propri averi e potrà quantomeno provare a tirare i fili del proprio destino senza delegare a terzi decisioni per cui non possono essere competenti.

E il cartello?

Per quanto lanci un messaggio che ci può indubbiamente piacere, comunica il concetto improprio che agendo su di un’unica leva si possa ottenere lo sviluppo economico.

Il messaggio è inoltre costruito con un intento politico essendo il NH a guida repubblicana ed l’IL a guida democratica.

Morale, quando leggete un cartello su FB, qualche domanda fatevela, magari non quante me ne faccio io perchè rischiate di fallire per eccesso di navigazione su  internet.

Fonti:

Illinois

New Hampshire

USA by GDP

The Best and Worst Run States in America: A Survey of All 50

Video best and worst run states

Political affiliation best and worst states

ITEP Index

Economist sulla mobilità sociale usa

Harvard mobilità sociale

OECD mobilità sociale

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