La Spagna rischia di pagare un prezzo “salato” per l’uso della forza in Catalogna

Pubblichiamo di seguito la traduzione di un articolo a firma di Matt Kilcoyne apparso il 5 ottobre scorso sul sito del ADAM SMITH INSTITUTE

Guardare avanti paga

Se non pianifichi e non innovi nel tuo business presto ti troverai un concorrente davanti che ti avrà sorpassato

Se sei un partito politico che non cattura l’immaginazione dei votanti troverai presto un rivale che ti batterà sul campo – ai Conservatori britannici forse servirà prendere nota di questa affermazione dopo la disastrosa conferenza di Manchester di questa settimana.

Ma cosa succede se tu sei un Paese e non riesci a tenere il passo coi tempi per soddisfare le esigenze dei tuoi cittadini ?

Lo stanno scoprendo in Spagna nell’ultima quindicina di giorni.

Viene fuori che il prezzo di una Costituzione rigida scritta per assolvere ad una unica funzione (quella di chiudere col passato di una dittatura e assicurare una pacifica transizione verso una democrazia moderna) è piuttosto alto, dal momento che rischia di perdere il rispetto dei cittadini che intenderebbe servire.

Mariano Rajoy, il Primo Ministro spagnolo, ha passato gli ultimi 5 anni a nascondersi dietro alle parole della Costituzione che vogliono il regno di Spagna “indissolubile”. L’altro ieri lo stesso Re di Spagna si è appellato a queste parole per sminuire il voto catalano si domenica scorsa.

Il referendum catalano è il sintomo di un sistema che non tiene il passo con il cambiamento delle priorità della propria gente.

Un sempre crescente numero di catalani sono stati attratti da un progetto rivale (rispetto a quello centrale di Madrid) che meglio riflette gli scopi, l’identità e le aspirazioni del popolo catalano.

Questo cambiamento di priorità si scontra di fatto con la rigidità di una costituzione che le autorità centrali si rifiutano di rendere minimamente flessibile

Le aziende falliscono quando non riescono più ad incontrare i gusti e le esigenze dei propri clienti, i partiti politici perdono potere se non supportati dal voto degli elettori. Lo stesso accade ai Paesi, quando le loro istituzioni non collimano più con le esigenze dei cittadini si trovano dissipata la loro stessa autorità e si disgregano facilmente a meno di usare la forza bruta. L’aver malmenato vecchiette inermi, l’aver usato la polizia militare per ferire un migliaio dei tuoi stessi cittadini, l’aver inviato truppe per le strade e adesso l’aver sospeso le attività parlamentari rende abbastanza evidente che la Spagna abbia optato per l’uso della forza. La Spagna dovrebbe stare più attenta, la sua costituzione e autorità derivano da un impegno per la democrazia.

Flessibilità, mediazione e una proposta di ripetere il referendum, questa volta con pieno titolo legale, potrebbe ancora salvare la Spagna.

Esiste ancora questa opzione per Rajoy e le istituzioni spagnole. Potrebbero pure vincere il voto, se dessero ai catalani la possibilità di votare. E’ un rischio che la Spagna dovrebbe correre. Dopo una decina d’anni di intransigenza e le violenze dello scorso weekend  è un diritto che la Catalogna si è guadagnata. Se la Spagna non vorrà correre il rischio, un po’ come un’azienda che resti senza soldi, lo stato si troverà (ben presto, sicuramente) a non trovare più sufficienti sostenitori in Catalogna per giustificare il proprio controllo sulla regione.

Ma cosa succederà se Rajoy sceglie di infliggere nuovo dolore alla Catalogna ? Francamente la Spagna rischia di minare non solo la sua stessa autorità, ma la legittimità dell’Europa stessa di aver voce in capitolo su questioni di democrazia e rispetto dei cittadini in giro per il mondo e questo sarebbe un conto salato da pagare per l’Unione Europea per aver tentato di mantenere l’integrità territoriale di un paese membro.

Sono pronto a scommettere che la commissione Europea, il Parlamento e gli altri Stati membri abbandoneranno la Catalogna al proprio destino se dovesse dichiarare l’indipendenza (la sospensione della sessione del parlamento catalano prevista per lunedì lo rende quasi certamente inevitabile)

Se ho ragione e l’Europa si girerà dall’altra parte e se la Spagna sarà libera di abbattersi sui suoi propri cittadini senza alcuna ripercussione internazionale mostrerà appieno la bugia che l’Europa sia un progetto che lavora per i propri cittadini invece che per le proprie burocrazie ed élite.

L’unione Europea potrebbe scoprire che anche la propria autorità è messa in dubbio e che rischia una crisi della propria legittimità – perlomeno per chi ne aveva apprezzato la natura senza confini (interni) e il superamento delle identità nazionali- la crisi catalana è anche una crisi europea.

Riuscirà l’Unione a restare un passo avanti nella partita ?

 

 

La Spagna rischia di pagare un prezzo “salato” per l’uso della forza in Catalogna

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