L’olocausto ellenico entra nella sua ultima fase, quando il ministro dell’interno turco Rafet Bey dichiara: “dobbiamo finire i greci, così come abbiamo fatto con gli armeni il 28 novembre”. La politica di pulizia etnica voluta dal governo dei “giovani turchi” colpisce ora i Greci residenti nella regione del Ponto sul Mar Nero. Secondo la Ligue Internationale pour les Droits et la Libération des Peuples, tra 1916 e 1923, quasi 350.000 greci del Ponto furono uccisi. Altre fonti stimano in 5.238.000 le vittime includendo nel numero i morti per la fame e le malattie
Secondo fonti greche il genocidio e il conseguente scambio di popolazioni ha portato solo in Grecia, secondo il censimento del 1928, 1.221.849 di profughi.
Queste sono cifre che paiono attendibili degli olocausti perpetrati dai Turchi prima e durante la prima guerra mondiale.
GRECI
1914 400.000 coscritti morti in brigate di lavori forzati
1922 100.000 massacrati o bruciati vivi a Smirne
1916-1922 350.000 abitanti del Ponto massacrati o uccisi nel corso di deportazioni forzate
1914-1922 900.000 morti di maltrattamenti, fame e massacri in tutte le altre aree dell’Asia Minore
TOTALE: 1.750.000 cristiani greci martirizzati tra il 1914 e il 1922
ARMENI
1894-1896 300.000 massacrati
1915-1916 1.500.000 morti in massacri e deportazioni forzate (con recrudescenze fino al 1923)
1922 30.000 massacrati o bruciati vivi a Smirne
TOTALE: 1.800.000 cristiani armeni martirizzati tra il 1894 e il 1923
SIRIANI E NESTORIANI
1915-1917 100.000 cristiani massacrati