21 GIUGNO 1928: NASCE GINO BRAMIERI

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Attore comico e show-man, celebre per le sue barzellette, Bramieri debutta da adolescente sui palcoscenici dei teatri di Milano, sua città natale.  Ha lavorato con Franco e Ciccio, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, Nino Taranto, Raimondo Vianello, Totò. È stato interprete di oltre trenta film. In TV ottenne grande successo nel programma condotto da Corrado “L’amico del giaguaro” con Raffaele Pisu e Marisa Del Frate. Sulle reti Mediaset, negli ultimi anni della sua vita, è stato protagonista della sit-com “Nonno Felice” e del suo spin-off “Norma e Felice”. Italo Terzoli ed Enrico Vaime sono stati i suoi autori “di riferimento”: con i loro copioni ha ottenuto grandi successi nel teatro leggero, da “La sveglia al collo” ad “Anche i bancari hanno un’anima” e “La vita comincia ogni mattina”. È stato il conduttore, tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta, del varietà radiofonico “Batto quattro”, sempre a firma di Terzoli e Vaime, in onda il sabato mattina sul Secondo Programma per il quale diede vita ad alcuni suoi personaggi/macchiette (famoso “il Carugati”). Negli stessi anni è stato protagonista di numerose serie di varietà televisivi trasmessi dalla RAI: “Tigre contro tigre” (1966), “Il signore ha suonato?” (1966), “Eccetera, eccetera” (1967), “E noi qui” 1970), “Hai visto mai?” (1973), “Punto e basta” (1975), della serie del G.B. Show (1982-88), sempre affiancato da grandi showgirl come Loretta Goggi, Sylvie Vartan, Lola Falana, oltre alla sua partecipazione in altri grandi varietà, come “Milleluci”, “Felicibumtà”. È stato tra i primi attori comici a partecipare – in gara – al Festival di Sanremo presentando nel 1962 i brani “Lui andava a cavallo” e “Pesca tu che pesco anch’io”. Oltre a una grande maestria nel condurre scenette comiche e nel creare personaggi e macchiette, la sua specialità era quella di raccontare barzellette, che in genere erano molto brevi (a volte fatte di sole due battute, “botta e risposta”), e spesso un po’ surreali; di questa sua abilità amava dire: “Il problema di raccontare una bella barzelletta è che inevitabilmente ne fa venire in mente una orribile a chi l’ascolta”. Questa sola particolarità lo rese maggiormente famoso, considerando soprattutto che le barzellette che sapeva raccontare erano svariate migliaia, peraltro raccolte in una serie di volumi tra cui “50 chili fa”, ispirato alla forte perdita di peso che, a inizio anni Settanta, consentì al grande comico milanese di trovare una nuova e più completa dimensione artistica. Una sua serie di pubblicità per “Carosello”, “quella del Moplen”, fu fra le più apprezzate dal pubblico. Gino Bramieri muore per un tumore al pancreas il 18 giugno 1996, all’ eta di 67 ann. La cerimonia funebre viene officiata presso la chiesa di San Nazaro in Brolo, in corso di porta Romana, a Milano, alla presenza di oltre duemila persone. La bara, avvolta nella bandiera nerazzurra data la sua grande fede per la squadra milanese dell’Inter. viene sepolta al Cimitero Monumentale.

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