Un ampio settore dell’Appennino campano, comprendente il Sannio e l’Irpinia, fu colpito da due violente scosse di terremoto, separate da un intervallo di circa dieci minuti. Le scosse causarono un grave disastro e misero in ginocchio decine di comuni nelle province di Benevento ed Avellino. Una ventina furono i morti accertati ed oltre 16.000 i senzatetto. La magnitudo fu stimata in 6.1. Una prima scossa fu sentita il 21 agosto alle ore 16.56 locali: fu abbastanza forte da spaventare la popolazione, come documentato ad Ariano Irpino (AV), ma non causò danni. Questo primo terremoto fece in modo che molte persone rimasero fuori dalle case e in stato di allarme fino a quando, circa due ore più tardi, ci furono due violente scosse a dieci minuti di distanza tra di loro: la prima alle 19.09 e la seconda alle 19.19.
Delle due scosse si ritiene che la seconda fu quella che causò più danni: le province più danneggiate furono quelle di Avellino e Benevento; danni meno gravi furono rilevati anche nelle province di Napoli, Foggia, Caserta e Salerno.Complessivamente i senzatetto furono circa 16.000 su una popolazione di quasi 360.000 abitanti: nei 39 comuni più colpiti delle province di Avellino e Benevento vivevano in totale circa 150.000 persone delle quali il 9% rimase senzatetto e dovette essere alloggiato in baracche provvisorie. Il Consiglio dei Ministri, riunitosi due giorni dopo, stanziò 2 miliardi di lire per le opere di primo intervento e 400 milioni per l’assistenza: nei dieci giorni successivi furono montate oltre 20.000 tende per ricoverare i senzatetto e distribuite notevoli quantità di materiale sanitario, di generi alimentari e di vestiario. In seguito furono costruite dal Genio civile e dal Genio militare più di 2000 baracche per alloggiare le migliaia di persone senza alloggio.