Alle 21 45, la Costa Concordia, una delle più grandi navi della flotta Coste Crociere, urta contro degli scogli a 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio, in Toscana. L’impatto causa uno squarcio di oltre 50 metri sul lato sinistro. Un forte sbandamento e l’arenamento sullo scalino del basso fondale sono le conseguenze immediate. Un incidente causato per poter praticare la manovra di passaggio ravvicinato, l’inchino, sotto l’Isola, e che, secondo Francesco Schettino, comandante della nave, era stato previsto prima ancora della partenza. L’impatto con lo scoglio danneggia immediatamente i motori elettrici e i generatori e questo porta a un primo blackout a bordo della nave. In seguito si allagano vari compartimenti e il quadro elettrico principale viene completamente sommerso. In poco tempo la nave, risulta totalmente ingovernabile. Fino alle 22.05 i passeggeri della Costa Concordia vengono tenuti all’oscuro della gravità della situazione e sono informati di un solo problema ai generatori elettrici. Stessa cosa avviene con la Capitaneria di Porto di Livorno, che solo alle 22.13 è informata del blackout e non dello squarcio e del conseguente allagamento. Solo alle 22.36 i passeggeri vengono richiamati e fatti riunire per seguire le istruzioni del’equipaggio, che minuti dopo chiede anche di indossare i salvagenti. Il comandante Schettino e altri ufficiali sono salgono vergognosamente a bordo della lancia di salvataggio molto prima che le operazioni di salvataggio siano portate a termine lasciando così i passeggeri al loro destino. Le operazioni di soccorso sono molto complesse: la nave verso mezzanotte si inclina infatti sulla dritta rendendo tutto più difficile. Molte vite vengono salvate dai soccorsi portati dalla popolazione dell’Isola del Giglio, che spontaneamente mette in mare alcune barche e organizza un servizio di l’assistenza alle persone che raggiungevano la riva con i mezzi di salvataggio della nave. L’evacuazione di più di 4000 persone viene ultimata poco prima delle 5 del mattino ma il bilancio del disastro è terribile: ben 32 persone muoiono annegate. Dopo l’incidente, il Comandante Schettino e il primo ufficiale Ciro Ambrosio sono stati arrestati e accusati di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono di nave in pericolo. In seguito Schettino ha ottenuto i domiciliari e ha chiesto il patteggiamento, che è stato rifiutato. La fase dibattimentale del processo non è tuttavia ancora terminata. Dopo il disastro, più volte Francesco Schettino è apparso in pubblico mostrando un atteggiamento spavaldo e arrogante, non dimostrando alcun rimorso per quanto avvenuto né alcun pentimento per il suo comportamento vile e irresponsabile.