28 SETTEMBRE 1958: NASCE LA QUINTA REPUBBLICA

Charles de Gaulle - foto del 1963

 Il 75% dei Francesi approva il nuovo testo costituzionale, proposto da Charles de Gaulle. Nasce la Quinta Repubblica francese. La Costituzione che verrà ufficialmente promulgata il 4 ottobre 1958, è in gran parte ispirata ai principi espressi dal generale de Gaulle in occasione del suo celebre discorso di Bayeux, il 16 giugno 1946: si tratta della responsabilità del governo di fronte al Parlamento, composto da due camere, in un sistema parlamentare rinforzato, e della responsabilità del presidente della Repubblica davanti al popolo.

A seguito del ritorno al potere del generale de Gaulle dopo gli avvenimenti di Algeri del 13 maggio 1958, la rapidità, la segretezza e il ruolo decisivo svolto dal governo sono gli elementi caratterizzanti della nascita della Costituzione del 1958. La gestazione del testo fu breve e fu affidata a un pool di esperti guidati da Michel Debré, ministro della Giustizia di da Gaulle.
Nei regimi precedenti, il potere era instabile a causa delle mutevoli coalizioni dei gruppi parlamentari e gli elettori assistevano a ogni tipo di cambiamento senza essere interpellati.

La peculiarità della V Repubblica risiede nell’importanza accordata al presidente della Repubblica; l’intento è quello di conferire al governo una maggiore stabilità rinforzando lo status e i poteri del capo dello Stato. Dotato di una legittimità ben distinta da quella del Parlamento, il presidente della Repubblica viene eletto nel 1958 a suffragio indiretto; bisognerà aspettare il 1962 per l’elezione diretta a suffragio universale. Da allora, sono i francesi che scelgono il proprio presidente, così come sono i francesi che guidano la scelta del Primo Ministro eleggendo una maggioranza parlamentare che lo sosterrà e voterà le leggi presentate dal governo. Ma il sistema è complesso e la sua geometria è variabile. Tra le innumerevoli procedure di razionalizzazione del parlamentarismo, la maggioranza parlamentare dispone in particolare della facoltà di far cadere il governo (articolo 50), mentre il presidente della Repubblica ha il potere di scioglierla (articolo 12). Si pensi ancora al famoso articolo 49-3, che permette al governo di far adottare un testo di legge senza necessariamente ottenere l’accordo espresso dell’Assemblea Nazionale.

Per garantire il buon funzionamento del sistema parlamentare, la V Repubblica ha inoltre introdotto la novità del Consiglio costituzionale il quale, avendo il potere di imporre a tutti (legislatori compresi) il rispetto della Costituzione, ha assunto uno dei ruoli più decisivi tra le istituzioni della V Repubblica:
Con l’emendamento costituzionale del 29 ottobre 1974 che ha introdotto la possibilità di rivolgersi al Consiglio costituzionale per 60 deputati o 60 senatori, il ricorso a questo strumento da parte dell’opposizione è stato decisivo poiché ha obbligato il Consiglio costituzionale a sviluppare una giurisprudenza sempre più precisa.

Con l’emendamento del 23 luglio 2008, alla consultazione a priori è andato ad aggiungersi un controllo a posteriori della legge, noto con il nome di “questione prioritaria di costituzionalità” (Question prioritaire de constitutionnalité).

Nel 2000, il mandato di cinque anni ha sostituito il settennato presidenziale, essenzialmente per ridurre le probabilità di coabitazione grazie alla concomitanza delle elezioni presidenziali e legislative

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