27 LUGLIO 1214: INGHILTERRA TRAVOLTA A BOUVINES

 

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Vicino a Lilla, a dieci chilometri dall’attuale confine franco-belga, si consuma la battaglia di Bouvines: La Francia infligge una pesante sconfitta all’Inghilterra di re Giovanni Senzaterra. Tra questa battaglia e l’emanazione della Magna Charta Libertatum, documento che ha cambiato il corso della storia dell’uomo, esiste un legame diretto che viene ben ricostruito in questo articolo di Hugh Schofield, apparso un anno fa sul sito internet della BBC. Lo abbiamo tradotto per voi e vi esortiamo a leggerlo: davvero magistrale!

LA BATTAGLIA PIÙ IMPORTANTE, QUELLA DI CUI NON AVETE MAI SENTITO PARLARE!

800 anni fa, in un campo sul quale ora sorge l’aeroporto di Lilla fu combattuta una battaglia decisiva per le sorti d’Inghilterra. Oggi poche persone nel Regno Unito sanno di Bouvines. Tale battaglia non ha mai avuto gli echi di Agincourt o di Crecy. Ciò perché a Bouvines, l’Inghilterra fu pesantemente sconfitta. Tale sconfitta rappresentò tuttavia per l’Inghilterra, un tornante forse più decisivo di quello rappresentato dai successivi trionfi riportati sui francesi. “Bouvines è una battaglia fondamentale, di cui nessuno ha mai sentito parlare”, dice John France, professore emerito in storia medievale presso l’università di Swansea in Galles. “Senza Bouvines non vi sarebbe stata la Magna Carta e tutte le leggi britanniche e americane che da essa si originano. Fu solo una battaglia durata un pomeriggio, combattuta in un campo fangoso da due eserciti piuttosto ridotti per numero, ma si tratta di uno dei momenti culminanti della storia Europea. La storia di Bouvines inizia grazie alla determinazione dello sventurato re Giovanni di riappropriarsi dei territori che aveva perso a beneficio nei Francesi in Normandia e in Angiò. Suo avversario fu il re di Francia Filippo Augusto, ugualmente determinato a stabilire il dominio francese su quei territori. Giovanni d’Inghilterra si era alienato le simpatie della nobiltà inglese che aveva escluso da corte e a cui aveva estorto ingenti somme di danaro mediante una tassazione esorbitante. Per vendicarsi, i baroni inglesi decisero di non appoggiare la sua guerra in Francia e Giovanni fu costretto a costituire un’alleanza con altri nemici della corona francese: la Germania e le Fiandre che allora erano governate da un conte. Il piano di battaglia degli inglesi e dei loro alleati era il seguente: mentre Giovanni avrebbe attaccato da La Rochelle, a sud-ovest, i suoi alleati, innervati da un contingente inglese comandato da Guglielmo di Salisbury, fratellastro del re, avrebbero agito da Nord. Giovanni da sud riuscì a realizzare una piccola avanzata e a distogliere una porzione dell’esercito francese dai combattimenti a Nord, tuttavia essa non fu fondamentale e lo scontro decisivo si svolse ancora una volta nel Nord, nell’eterno campo di battaglia europeo: le Fiandre!
Oggi Bouvines è un paesino, appena fuori Lilla, a poche miglia dal confine belga. C’è un ponte che passa sopra il fiume Marque che ora è canalizzato, ma che allora invadeva i campi attigui, formando vaste paludi. Gli Inglesi attaccarono l’esercito francese proprio mentre stava attraversando quel ponte, nel tentativo di riconvergere su Lilla che nel frattempo era stata attaccata da Guglielmo e dagli alleati di Giovanni. La battaglia fu combattuta durante una caldissima domenica pomeriggio e durò 4 o 5 ore. Si trattò di una vera e propria carneficina in quanto in queste prime battagli medievali l’uso dell’arco era molto ridotto e quindi i combattimenti erano principalmente “corpo a corpo”. L’arma più usata dai fanti fu una picca con un gancio fissato in cima e che veniva usato per disarcionare i cavalieri. Persino il re di Francia Filippo Augusto fu disarcionato con questa tecnica ma le sue guardie riuscirono a salvargli la vita. Si trattò di una battaglia equilibrata ma alla fine la Francia prevalse. I tedeschi se la diedero a gambe e il conte delle Fiandre venne catturato. La coalizione messa assieme da Giovanni si rivelò instabile, eterogenea e poco affiatata, mentre il comando unificato francese fu estremamente efficace. Re Giovanni non partecipò alla battaglia e vide i suoi sogni di riconquista svanire e dovette ritornare in patria sconfitto e umiliato. Dopo meno di un anno Giovanni, indebolito e incapace di fronteggiare le pressioni dei baroni inglesi e le pretese francesi sul suo trono, fu costretto a concedere la Magna Carta che limitava il suo poterà assoluto e creava le fondamenta della democrazia inglese. “Il percorso che congiunse Bouvines con la Magna Carta fu breve e diretto”, dice Sean McGlynn, storico presso la Open University. “Se Giovanni avesse vinto, avrebbe potuto evitare di concedere la Carta ma quella sconfitta gli risultò fatale: il danaro estorto ai baroni con la tassazione era andato sprecato e i nobili poterono approfittare della debolezza del loro re” . John France aggiunge: “Se gli Inglesi e i loro alleati avessero vinto, Giovanni avrebbe ottenuto un ingente bottino di guerra e avrebbe riacquisito prestigio e l’opposizione dei baroni si sarebbe sciolta come neve al sole. Si tratta di un fatto raro in storia: una sola battaglia che fu genuinamente decisiva”. Tale battaglia fu decisiva non solo per gli Inglesi ma anche per i Francesi. A Bouvines ebbe iniziò l’età d’oro della monarchia francese: la dinastia capetingia, cui Filippo Augusto apparteneva, fu la casa regnante che dominò l’Europa per i successivi 100 anni. Se Filippo Augusto avesse perso, il nord della Francia sarebbe stato controllato dai fiamminghi e l’est sarebbe stato tedesco, ma Filippo vinse riuscendo a stabilizzare a a stabilire i confini del regno francese cosicché i Capetingi furono in grado di organizzare uno Stato nell’accezione moderna del termine. Nel 1216 il figlio di Filippo Augusto, Luigi, fu accolto a Londra da un terzo dei baroni Inglesi e ci mancò veramente poco che le corone di Francia e Inghilterra si unificassero sotto di lui. Solo la morte di Giovanni Senzaterra indusse i baroni a ripiegare sul figlio di Giovanni, Enrico III, un re bambino e quindi facilmente controllabile. Oggi, a ottocento anni di distanza, Bouvines celebra quell’avvenimento con una serie di rievocazione storiche e con una messa cui prendono parte ministri del governo francese e gli eredi delle case regnanti che hanno governato la Francia.
La battaglia di Bouvines risulta particolarmente confacente ad un’interpretazione nazionalista della storia francese. Nel 1870, dopo la disfatta patita per mano dei Prussiani, i Francesi ricostruirono la chiesa di Bouvines le cui vetrate furono dipinte con scene che narrano quella battaglia e nel 1914 i 700 anni della battaglia furono celebrate da una serie di cerimonie intrise da sentimenti anti-tedeschi.
Risulta singolare pensare come il villaggio di Bouvines sia durante la Prima, sia durante la Seconda guerra mondiale sia caduto nelle mani dei tedeschi i quali tuttavia non hanno abbattuto quelle vetrate che narrano del loro imperatore che fugge ingloriosamente. “Forse non hanno osservato con sufficiente attenzione”, dice con ironia lo storico britannico Alain Streck.
“Il motivo della mancata conoscenza dei fatti di Bouvines da parte degli Europei risiede nel fatto che essi non si attagliano alla narrazione pubblica che l’Unione Europea fa dell’Europa che viene descritta come una grande e felice famiglia, per questo motivo Bouvines tende a essere dimenticata”, afferma John France. Bouvines fu tuttavia un punto di svolta per l’Europa e in particolare per la Francia e l’Inghilterra. L’Inghilterra mise da parte le sue pretese sull’Europa continentale e adattò le proprie istituzione al nuovo equilibrio di potere mentre la monarchia francese ne uscì enormemente rafforzata e Parigi divenne il centro della vita nazionale. Usando le parole dello storico francese del 19esimo secolo Ernest Lavisse possiamo dunque affermare: “Le due nazioni presero direzioni opposte. L’Inghilterra si diresse verso la libertà, la Francia verso l’assolutismo.

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