25 settembre 1996 – In Irlanda viene chiusa l’ultima delle Case Magdalene.

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 Il governo di Dublino mette così fine a una vergogna durata 150 anni. Le Case Magdalene erano istituti femminili che accoglievano le ragazze orfane, o ritenute “immorali”, per via della loro condotta considerata peccaminosa o in contrasto con i pregiudizi della società benpensante. La maggior parte di questi istituti furono gestiti da suore che appartenevano ai vari ordini, per conto della Chiesa cattolica.
Nella maggior parte di questi istituti femminili, le donne, per lo più ragazze adolescenti, erano trattenute spesso contro la loro volontà; questo avveniva anche grazie alla complicità dei familiari delle ragazze, preoccupati di mantenere integro l’onore e la reputazione della loro famiglia: così, per evitare un pubblico scandalo, le giovani erano condotte in questi conventi con l’intenzione di far espiare loro quelli che erano comunemente considerati gravi peccati. Essere madre nubile, essere troppo avvenente o troppo brutta, essere rimasta vittima di uno stupro, erano alcune tra le cause più frequenti per cui si decideva di affidare le donne alle Case Magdalene. Una volta accolte, le ragazze erano impegnate quotidianamente in estenuanti lavori, come lavare il bucato a mano: il duro lavoro, le privazioni e la preghiera erano la condotta che bisognava tenere e che costituiva il cammino verso la redenzione dei peccati del passato.
Per via delle dure condizioni di vita e delle rigide regole imposte alle donne che vi vivevano, molto spesso sono state mosse critiche contro queste istituzioni, paragonandole in definitiva a delle vere e proprie lavanderie industriali, dove la manodopera delle operaie, non essendo retribuita, permetteva proficui guadagni agli istituti. In Irlanda, questi luoghi erano conosciuti come Magdalene Laundries (Lavanderie Magdalene). È stato calcolato che circa 30.000 donne furono ospitate nel corso dei 150 anni di storia di queste istituzioni.
L’esistenza delle Case Magdalene non fu tenuta di gran conto fino al 1993, quando un ordine di suore a Dublino vendette parte del convento a un imprenditore immobiliare. I resti delle 155 pazienti, che erano stati tumulati in tombe anonime all’interno della proprietà, furono esumati e, fatta eccezione per un corpo, cremati e seppelliti in una tomba comune nel cimitero di Glasnevin. Questo scatenò uno scandalo pubblico. Nel 1999 Mary Norris, Josephine McCarthy e Mary-Jo McDonagh, pazienti della Casa, fecero un resoconto del trattamento ricevuto nella Casa. Nel documentario “Sex in a Cold Climate” del 1998 furono intervistate ex detenute delle Case Magdalene, che riferirono di aver subito abusi sessuali, psicologici e fisici continuati sia dalle suore sia dai preti e di essere state completamente isolate dal mondo esterno durante il periodo di detenzione. Non esiste una stima ufficiale di quante donne siano state segregate in questi luoghi orribili, ma senza dubbio più di 10 000.

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