24 SETTEMBRE 1795: Irlanda – nasce Arthur Guinness

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Guinness, inventore della celebre birra scura fondò un birrificio a Leixlip nel 1755, producendo birra ale. Cinque anni dopo, lasciò suo fratello minore a dirigere quell’impresa e si spostò a Dublino, al St. James’s Gate Brewery, alla fine del 1759. Tale sito era abbandonato e fu affittato per 45 sterline all’anno per un contratto lungo 9000 anni. Il birrificio di St. James Gate è tuttora in attività e produce milioni di litri di birra che vengono venduti in tutto il mondo. Prodotta con acqua, orzo maltato, orzo non maltato torrefatto, luppolo e lievito, prende il colore e il sapore tipico da un particolare procedimento di tostatura dell’orzo. La birra inoltre è pastorizzata e filtrata, per un procedimento di produzione e fermentazione che dura circa 10 giorni. L’acqua utilizzata proviene da Lady’s Well situata nelle Wicklow Mountains. In Italia, soltanto i distributori ufficiali Guinness servono alla spina la varietà prodotta con quest’acqua, mentre la maggior parte degli altri locali importano una varietà prodotta con acqua di origine per lo più olandese. La differenza tra le due varietà emerge soprattutto nella corposità della birra e nella cremosità della schiuma, maggiori in quella prodotta con l’acqua irlandese. Altra caratteristica fondamentale è che tale birra è spillata tramite carbo-azoto anziché in anidride carbonica: l’azoto non si disperde nel liquido, rendendo la Guinness una birra “ferma”, con meno bollicine e creando la caratteristica schiuma compatta. È servita nel tipico bicchiere dal design a campana rovesciata, da una o mezza pinta.È venduta anche in lattine, acquistabili nei supermercati. Le lattine contengono una piccola sfera di materiale plastico che consente la formazione del cappello di schiuma al momento del riempimento del bicchiere, come avverrebbe se fosse spillata da una spina. Si può trovare un meccanismo analogo anche nelle bottiglie, dove invece di esserci una sfera, è contenuto un piccolo oggetto a forma di “razzetto” con delle piccole alette ai lati, in modo tale che (una volta inserito in fase di produzione) non possa uscire accidentalmente. Alette di cui non necessitano le sfere usate nelle lattine, poiché inserita a lattina ancora non dotata di coperchio.
Per celebrare il grande successo del marchio, nel 2000 è stato aperta all’interno del sito di produzione della birra la “Guinness storehouse”. L’edificio che ospita quello che è un vero e proprio “Museo Guinness” era un tempo parte dello stabilimento industriale. Dalla sua apertura nel novembre 2000, ha attratto più di 4 milioni di visitatori da ogni angolo del globo, divenendo il monumento più visitato dell’intera Irlanda.
All’interno è presente un enorme lucernario a forma di pinta che, come si trova scritto all’ingresso al piano terra, “se fosse riempita, conterrebbe 14,3 milioni di pinte di Guinness!”.
La visita inizia al piano terra dove i visitatori sono introdotti ai 4 ingredienti acqua, orzo maltato, luppolo e lievito, che vengono combinati per fare una pinta di Guinness. I visitatori sono introdotti anche al quinto elemento basilare: Arthur Guinness stesso. Proseguendo la visita attraverso l’edificio, il visitatore incontra una mostra sulla storia della Guinness che comprende alcuni macchinari provenienti dall’antica fabbrica della birra, che servono a spiegare la storia delle tecniche di produzione.

La Guinness deve gran parte della sua fama ad una serie di pubblicità create da John Gilroy tra il 1930 e il 1940: celebri sono le campagne con gli animali (tucano, leone, struzzo) entrate direttamente nell’iconografia e nella storia della pubblicità, tuttora riconoscibili e utilizzati da gran parte del merchandising della casa irlandese, diventando paradossalmente più famosi del logotipo stesso (un’arpa – in questo caso speculare -, simbolo dell’Irlanda e del Trinity College di Dublino). I vari motti come ad esempio “Lovely Day for a Guinness” o “Guinness is Good For You” che accompagnavano queste pubblicità sono anch’essi entrati nella creazione del mito Guinness. Attualmente gran parte del business è dovuto al licensing e alla vendita di vestiti ed accessori raffiguranti il logotipo della Guinness o delle varie campagne pubblicitarie di John Gilroy. Nel XIX secolo iniziò la campagna pubblicitaria più lunga della sua storia. Essa comportava il gettare delle bottiglie sigillate contenenti documenti nell’Oceano Atlantico. Delle bottiglie si ritrovano ancora oggi nel Texas e nei Paesi dell’America Centrale e Meridionale

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