2 MAGGIO 1869: inaugurato a Parigi il Folies-Bergère

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Il Folies-Bergère è tutt’ora uno dei teatri di varietà e di commedia musicale più importanti del mondo. Si trattava di un luogo di grandi dimensioni, dove tutto era stato pensato per impressionare lo spettatore. 
Fu il primo locale di questo genere aperto nella capitale francese: non ere infatti un teatro nel senso classico del termine, ma un ibrido, a metà tra un caffé-concerto e una sala teatrale: durante gli spettacoli si poteva infatti andare e venire liberamente, accomodarsi al bar per bere, fumare, discutere e fare conoscenze.

A pochi anni dall’inaugurazione fu aggiunto al Folies-Bergère un immenso “giardino d’inverno” che rese il luogo ancora più peculiare. Il pubblico poteva infatti muoversi liberamente tra la sala teatrale, il nuovo giardino, il bar e un cortile coperto dove non era difficile trovare compagnia femminile. In pochi anni il Folies-Bergère divenne uno dei luoghi più celebri di Parigi; ciò anche grazie all’attenzione che gli fu dedicata da importanti artisti e scrittori dell’epoca. Maupassant e Zola lo menzionarono in due romanzi di fama mondiale: “Bel Ami” e “Nana”, ma a renderlo ancora più iconico fu Edouard Manet che dedicò al teatro parigino un celeberrimo quadro (nella foto). Lo vedete nella prima foto: “Il bar del Folies-Bergère”. Tale opera rappresenta il il testamento spirituale dell’artista: dall’amore realistico per il quotidiano, al gusto per la natura morta; dall’uso di colori piatti e senza chiaroscuro alla suggestione delle luci riflesse nello specchio dietro al bancone. È proprio attraverso lo specchio, realizzato mediante la sapiente giustapposizione di colori, che riusciamo a vedere l’ambiente in cui è immersa la bionda cameriera dagli occhi mesti. Un ambiente alla moda tra la borghesia parigina del tempo, il vasto salone del Folies-Bergères. I tocchi di colore, che visti da vicino sembrano frantumati e senza senso, riescono a dare, osservati dalla giusta distanza, non solo un’esatta descrizione della sala, ma anche l’impressione della folla e del chiasso che dame e gentiluomini producono. La luce penetra, alla maniera impressionista, attraverso i grandi lampadari che si riflettono allo specchio, con l’utilizzo di colori puri, vivi, che animano la tela. In definitiva il quadro, per l’immediatezza della visione, la chiarezza della luce, la semplicità disincantata del soggetto diventerà vero e proprio punto di riferimento per l’intera generazione impressionista, aprendo definitivamente la strada alla pittura delle emozioni e della libertà espressiva.
Godetevi queste bellissime immagini risalenti al 1962 e buona giornata a tutti!!! https://www.youtube.com/watch?v=9g4gW5_PSj0

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