17 LUGLIO 180: MARTIRI SCILLITANI

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I Martiri Scillitani (o Scilitani) furono 12 martiri cristiani, tra i primi registrati in Nord Africa. Membri di una comunità cristiana di Scili (Scillum), in Numidia (forse corrispondente a Cillium, oggi Kasserine, in Tunisia), subirono il martirio a Cartagine il 17 luglio 180. Gli Atti del processo dei martiri scillitani, a noi pervenuti in duplice redazione, greca e latina, ma redatti originariamente in latino, sono il documento più antico attestante con sicurezza la diffusione del cristianesimo nell’Africa Romana. Il documento è d’indiscussa autenticità. Gli Atti riferiscono che un gruppo di 12 cristiani proveniente da Scilli (località non identificata della Numidia): sette uomini (Sperato, Narzalo, Cittino, Veturio, Felice, Aquilino, Letanzio) e cinque donne (Donata, Vestia, Ianuaria, Generosa e Seconda), il 17 luglio 180, furono condotti a Cartagine davanti al proconsole Saturnino dell’Africa, per rispondere della loro fede cristiana. I 12 cristiani confermarono la loro fede e rifiutarono più volte la possibilità offertagli di ripudiarla pubblicamente. Ciò li condusse al martirio che venne effettuato mediante decapitazione il giorno stesso.

Nella foto: Basilica dei Santi Giovanni e Paolo in Roma, in cui sono conservate le reliquie dei martiri

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