La novità è da attribuire all’astronomo Sosiogene d’Alessandria per conto dell’imperatore Giulio Cesare. L’anno bisestile è la soluzione a un problema che ha sempre fatto scervellare gli astronomi, ossia lo “scollamento” fra anno solare e anno civile. Quest’ultimo, di 365 giorni, non è esattamente uguale all’anno solare, che misura 365 giorni, 5h, 48m, 45s.
Se l’anno civile non andasse di pari passo con l’anno solare, si avrebbe uno spostamento delle stagioni nell’arco dell’anno. L’equinozio di primavera potrebbe finire per scivolare, col tempo, dal 21 marzo verso aprile, poi a maggio, a giugno, ecc. Un problema, per una società che si basa sull’agricoltura e sui cicli delle stagioni! Il ritardo dell’anno civile che si accumula ogni anno su quello solare ci porta, così, alla soluzione di avere nel calendario un giorno in più ogni quattro anni! Questa soluzione non è stata per niente semplice da trovare! Vediamo la sua storia. Ai tempi di Romolo, intorno al VIII secolo a.C, l’anno civile era di 304 giorni, divisi in 10 mesi. I mesi di gennaio e febbraio furono aggiunti da Numa Pompilio, che ha così portato l’anno a 355 giorni (equivalente all’anno lunare). Tuttavia, la differenza di circa dieci giorni e mezzo fra l’anno solare e quello civile provocò col tempo una grandissima confusione tra tempo civile e tempo delle stagioni. Giulio Cesare, nel 46 a.C., fece a una nuova riforma seguendo le indicazioni dell’astronomo alessandrino Sosigene. Non a caso, il 46 a.C. fu definito da Cesare l’ultimus annus confusionis ossia l’ultimo anno di confusione! Fu così inaugurato il calendario giuliano. L’anno divenne di 365 giorni e ogni quattro anni si aggiungeva un giorno in più. L’anno con il giorno aggiuntivo fu detto bisestile, perché si scelse di raddoppiare il 23 febbraio, il giorno “sextus” ovvero il sesto giorno prima delle calende di marzo.
Doppio giorno sesto, quindi bisesto! Subito dopo la morte di Cesare, si ricominciò a commettere errori, finché Augusto sistemò di nuovo le cose, anche se il calendario civile e l’anno solare continuavano a non andar molto d’accordo! Per questo secoli dopo, nel 1582, papa Gregorio XIII fece di nuovo ordine e, calcoli alla mano, arrivò a formulare il cosiddetto calendario gregoriano, quello che usiamo tuttora. Con questa riforma divennero bisestili tutti gli anni non terminanti con due zeri e divisibili per 4, e quegli anni terminanti con due zeri ma divisibili per 400.
TRATTO DA: http://www.focusjunior.it/imparo/fj-risponde/perche-esiste-l-anno-bisestile