29 DICEMBRE 1170: THOMAS BECKET PUGNALATO A MORTE A CANTERBURY

becket_3-1363685000

Nato a Londra verso il 1117 e ordinato arcidiacono e collaboratore dell’arcivescovo di Canterbury, Teobaldo, Tommaso fu nominato cancelliere da Enrico II, con il quale fu sempre in rapporto di amicizia. Teobaldo morì nel 1161 ed Enrico II, grazie al privilegio accordatogli dal papa, poté scegliere Tommaso come successore alla sede primaziale di Canterbury. Ma occupando questo posto Tommaso si trasformò in uno strenuo difensore dei diritti della Chiesa, inimicandosi il sovrano. Fu ordinato sacerdote e vescovo nel 1162. Dopo un primo dissidio con il sovrano però, Tommaso fu costretto alla fuga in Francia, dove visse sei anni di esilio. Ma al rientro come primo atto sconfessò i vescovi che erano scesi a patti col re, il quale, si dice, arrivò a esclamare: «Chi mi toglierà di mezzo questo prete intrigante?». Fu così che quattro cavalieri armati partirono alla volta di Canterbury. L’arcivescovo venne avvertito, ma restò al suo posto; accolse i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri e si lasciò pugnalare senza opporre resistenza. L’emozione suscitata dall’evento fece sì che intorno alla sua figura si sviluppasse rapidamente un culto, tanto che papa Alessandro III fu indotto a canonizzarlo il 21 febbraio 1173 nella chiesa di Santa Lucia a Segni, a poco più di due anni dalla morte: la cattedrale di Canterbury divenne meta di numerosi pellegrinaggi, descritti anche nei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer che spinsero Enrico II a sottoporsi ad una pubblica penitenza il 12 luglio 1174. Ben presto Tommaso divenne simbolo della resistenza cattolica all’assolutismo politico.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Chiudi il menu
×
×

Carrello