Dolly (nella foto con il suo agnellino) è stata prodotta al Roslin Institute in Scozia a pochi chilometri da Edimburgo, dove ha vissuto fino alla morte avvenuta circa sette anni dopo. Gli scienziati annunciarono la sua nascita solo l’anno successivo, il 22 febbraio 1997. Il metodo utilizzato da Ian Wilmut per ottenere la clonazione a partire da una cellula somatica adulta consiste nel trasferimento nucleare di cellule somatiche; I nuclei di cellule non appartenenti alla linea germinale del donatore vengono trasferite in cellule embrionali denucleate (private del proprio nucleo) e quindi indotte ad avviare lo sviluppo del feto. Tramite tale metodo Dolly è stata clonata nel 1996 a partire da cellule prelevate da una pecora donatrice di 6 anni. Vediamo dunque nello specifico come funziona la tecnica della clonazione. Un uovo, estratto dalla madre, e dello sperma, preso dal padre, vengono usati per produrre un uovo fertilizzato. Una volta che l’embrione si è diviso in otto cellule, questo viene diviso in quattro embrioni identici, ognuno dei quali è costituito di due sole cellule. I quattro embrioni vengono impiantati nell’utero di una femmina adulta per la gestazione. La tecnica in sostanza consente di riprogrammare il nucleo di una cellula adulta e farlo partire da zero, consentendo così all’ovocita in cui viene immesso, di sviluppare un feto e poi un animale adulto. In sostanza, nel nucleo di ogni cellula di Dolly c’è il Dna dell’animale adulto clonato, mentre negli altri organuli cellulari, come i mitocondri, c’è il Dna della femmina che ha fornito l’ovulo. Ma, questa è la domanda, l’organismo che nasce porterebbe in qualche modo memoria dell’età adulta del nucleo cellulare da cui si è sviluppato e, quindi, nascere già vecchio o andare incontro ad impreviste degenerazioni genetiche. Il 14 febbraio 2003 all’età di sei anni, i veterinari hanno iniettato un siero letale dopo aver scoperto che soffriva di una malattia degenerativa al polmone. Harry Griffin, il direttore dell’istituto, confermando la notizia della morte di Dolly aggiunse che le malattie polmonari sono comuni nelle pecore anziane. Nonostante le polemiche, la comunità scientifica è concorde nel ritenere importante la prosecuzione e l’approfondimento dei metodi di clonazione, Il sostegno della comunità scientifica è unanime riguardo alla clonazione dei cavalli e alla clonazione dei maiali, al fine di ottenere organi animali idonei per il trapianto in esseri umani. Tuttavia il metodo impiegato per la produzione di Dolly, rappresenta una delle più importanti scoperte scientifiche, tale metodo ha contribuito sostanzialmente allo sviluppo delle biotecnologie ed alla comprensione dei meccanismi epigenetici che regolano lo sviluppo cellulare.
22 FEBBRAIO 1997 – PECORA DOLLY
- Autore dell'articolo:Galli Gabriele
- Articolo pubblicato:22 Febbraio 2016
- Categoria dell'articolo:Accadde Oggi
- Commenti dell'articolo:0 commenti