25 APRILE 1974: RIVOLUZIONE DEI GAROFANI

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La Rivoluzione dei Garofani venne attuata il 25 aprile 1974 dall’ala progressista dell’esercito portoghese contro la dittatura conservatrice e fascista di António de Oliveira Salazar. Il suo regime venne chiamato “Estado Novo” (“Stato nuovo”) e venne fondato ufficialmente nel 1933, dopo il golpe del 28 maggio 1926 che pose fine alla precaria democrazia della Prima repubblica portoghese. Con la morte di Salazar nel 1970, succeduto da Marcelo Caetano, crebbe il malcontento nei confronti del regime, soprattutto nell’ala più di sinistra dell’esercito che si riunì nel Movimento delle Forze Armate (MFA – Movimento das Forças Armadas).
Nel marzo del 1974 ci fu un primo tentativo di insurrezione, un mese dopo l’MFA organizzò il colpo di Stato decisivo (appoggiato da gran parte della popolazione) contro il regime, in nome della democrazia, della decolonizzazione e dello sviluppo economico del paese. Il nome di Rivoluzione dei Garofani (in portoghese Revolução dos Cravos) è stato adottato dal gesto di una fioraia portoghese nei giorni della sommossa, che in una piazza di Lisbona offrì garofani ai soldati da inserire nelle canne dei fucili. I garofani così divennero il simbolo della rivoluzione che, tra l’altro, non fu particolarmente violenta: le vittime uccise dalle forze lealiste al regime furono soltanto quattro. Il governo militare che prese il potere varò un’ondata di nazionalizzazioni di banche e industrie e fece approvare una costituzione di stampo socialisteggiante. Nonostante l’endemica instabilità politica che perdurò, per molti anni la figura dominante sulla scena politica portoghese fu il socialista Mario Soares che portò il paese nella CEE e avvio la decolonizzazione ponendo fine alle sanguinose guerre di Mozambico, Angola e Guinea-Bissau in cui l’esercito portoghese era coinvolto da anni. I successi in politica estera non furono però replicati in campo economico. Nel 1989 le norme di stampo marxista inserite in Costituzione furono cancellate, consentendo così il cambiamento della legislazione in materia di lavoro, una serie di privatizzazioni e liberalizzazioni che ebbero concreti benefici in campo economico.

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