Combattuta tra il 20 aprile e il 21 aprile 1796 tra le truppe francesi dell’Armata d’Italia comandata dal Generale Napoleone Bonaparte, contro ciò che rimaneva delle truppe del Regno di Sardegna le quali, assieme alle truppe austriache guidate da Jean-Pierre de Beaulieu, erano già state sconfitte nelle tre precedenti battaglie di Montenotte, Millesimo e Dego. A causa della sconfitta gli austriaci furono costretti a ritirarsi verso la Lombardia, ma Bonaparte non poté inseguirli come desiderava, in quanto il Direttorio preferì che finisse ciò che restava dell’esercito piemontese. Dopo un primo scontro con le truppe sabaude trincerate nel bastione di Ceva i francesi iniziarono l’inseguimento dei piemontesi, che si erano rifugiati a Mondovì, il 21 aprile ebbe luogo la battaglia e i francesi, vincitori, si spinsero fino ad occupare la città di Alba (il 26 aprile 1796) dove venne proclamata una Repubblica giacobina. Repubblica che ebbe vita brevissima, solo due giorni, infatti il 28 aprile con la firma dell’armistizio di Cherasco a palazzo Salmatoris, Vittorio Amedeo III di Savoia pur recuperando Alba e mantenendo il controllo di Torino, a causa delle sconfitte subite dovette cedere ai francesi le fortezze di Cuneo, Ceva, Alessandria e Tortona, concedendo inoltre il libero passaggio delle truppe napoleoniche attraverso il Piemonte per continuare la guerra contro l’Austria che con la battaglia di Lodi il 10 maggio 1796, e la sconfitta del Generale austriaco Jean-Pierre de Beaulieu, aprì così la strada per la conquista di Milano e l’ascesa della stella di Napoleone Bonaparte. Il trattato di pace di Parigi (15 maggio 1796) sanzionò il passaggio di Nizza e della Savoia dal Regno di Sardegna alla Francia.
20 APRILE 1796: BATTAGLIA DI MONDOVÌ
- Galli Gabriele
- 20 Aprile 2015
- Accadde Oggi
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