Superman

di Danilo Perini
Proseguiamo il nostro tour di approfondimento delle trappole mentali in cui spesso cadono gli investitori, parlando della “sindrome del supereroe”.
Le persone tendono a sovrastimare le proprie capacità, rischiando non solo brutte figure, ma di commettere clamorosi errori di valutazione che possono portare a decisioni pericolose. In finanza, così come negli altri ambiti della vita.
Qualche interessante aneddoto storico, scientifico e statistico al riguardo lo troviamo in questo passaggio (pag. 43-45) del primo capitolo del libro “Io ci provo!” (M. Motterlini, P. Martini, A. Fedel, 2009, Azimut e Corriere della Sera).
<< Quando nel 1939 il ministro sovietico Molotov convocò a Mosca un rappresentante della Finlandia per imporre a quel paese alcune condizioni onerose, si presentò l’ambasciatore Paasikivi. Molotov domandò di quanti soldati disponesse il suo Paese. “Trecentomila” rispose Paasikivi. “E noi ne abbiamo tre milioni alle vostre frontiere”, replicò Molotov. Ostentando sicurezza, per nulla impressionato, l’ambasciatore finnico osservò: “Troppi per essere seppelliti tutti nel nostro territorio”.

Senza una dichiarazione di guerra l’aviazione sovietica iniziò a bombardare Helsinki nel novembre di quell’anno.

La resistenza finlandese sorprese l’opinione pubblica internazionale: l’impertinenza di Paasikivi non era completamente ingiustificata. Il suo Paese, ciò nonostante, dovette accettare le condizioni di pace dell’Unione Sovietica nel marzo del 1940.
L’impudenza, ovvero l’ostentata ingiustificata sicurezza di sé, rispetto a comportamenti, abilità e caratteristiche fisiche, è una delle trappole che ci espone con più facilità alla “figuraccia”, talvolta anche drammatica. Se ci venisse il malaugurato sospetto di essere immuni, basta domandarsi semplicemente come ce la caviamo alla guida della nostra auto. In confronto agli altri ci valutiamo più abili della media, nella media o sotto la media?

Una ricerca di questo genere è stata condotta in Svezia.

Risultato, il 90% dei guidatori considera se stesso migliore della media. Guarda un po’, la stessa percentuale di maschi che, in Italia, ritengono di avere un pene più lungo della media.
Ecco un buon esercizio (mentale) che permette di calcolare la tua vulnerabilità a questa trappola. Rispondi al meglio delle tue possibilità: quale sarà, nella città in cui risiedi, la temperatura media di domani? Cerca di stimare un valore superiore e uno inferiore, ciascuno dei quali ci si possa attendere che vi sia rispettivamente solo l’1% di probabilità che si verifichi. Per esempio, si potrebbe stimare che il prossimo fine settimana a Milano ci sia l’1% di probabilità che la temperatura sia inferiore a 15°, e che ci sia un altro 1% di probabilità che la temperatura sia superiore a 20°. Così facendo abbiamo definito un campo di valori (nel nostro esempio, da 15° a 20°) entro cui l’effettiva temperatura media di domani dovrebbe cadere con una probabilità del 98%. Ripetendo le previsioni ogni giorno per molti giorni (diciamo un anno), statisticamente dovremmo aspettarci di sbagliare solo nel 2% dei casi. Centinaia di esperimenti, tuttavia, mostrano che le cose non vanno proprio così.
Tipicamente siamo troppo sicuri di noi stessi e stabiliamo un campo di valori troppo ristretto. Capita, in questo modo, che la temperatura media effettiva cada al di fuori di questo ventaglio di valori che abbiamo fissato addirittura il 20-30% delle volte e non solo nel 2% dei casi.
E se facessimo il medesimo test – uomini della strada e super esperti – riguardo al valore degli indici di borsa, i tassi di interesse e il cambio euro/dollaro e così via, secondo te, che cosa dovremmo aspettarci?

Fai attenzione, perché, come hai appena potuto constatare i giudizi ben calibrati sono, in generale, l’eccezione e non la regola.

Spesso le previsioni non sono un indizio granché utile sul mondo che verrà, ma sono illuminanti circa l’impudenza di chi le fornisce.
A meno che, ovviamente, non siano previsioni riguardo al…passato. >>
Lo so, anche tu conosci parecchi “Superman”. E so anche che, più raramente (è ovvio!), lo puoi riconoscere quando passi davanti allo specchio… 😉
Fonte: “Io ci provo!” (M. Motterlini, P. Martini, A. Fedel, 2009, Azimut e Corriere della Sera)

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