Persone diverse incontrano l’incertezza in modi diversi

incertezzadi Danilo Perini

Qual è la probabilità che si verifichino eventi rari? Ci sono somiglianze tra fenomeni geologici e mercati finanziari?

Proprio ieri il cantante Marco Carta in un tweet ha affermato con fermezza che i sismi non avevano questa frequenza anni fa e che ci sia dietro la mano dell’uomo…avrà ragione?

Oggi riporto la lezione n. 168 de “I soldi in testa”, una rubrica di GAM (Italia) SGR S.p.A. curata dal Prof. Pierpaolo Legrenzi, psicologo e accademico.

<< Paragonare l’andamento dei terremoti a quello dei mercati finanziari può sembrare sacrilego. Nel primo caso si può morire, nel secondo soltanto impoverirsi. In entrambi i casi tuttavia, quando capita un evento avverso, viene spontaneo domandarsi se questo era prevedibile e, in entrambi i casi, la frequenza degli eventi rari tende a venire sottostimata. Si pensa cioè che è improbabile che possano capitare solo perché non sono capitati a noi (ragion per cui, in seguito, quando capitano appaiono super-sorprendenti). Come mai questo succede?

Poniamo di avere una situazione incerta. Ad esempio: 80% di possibilità di  vincere €4 e 20% di vincere €0, cioè nulla. È come se nel gioco televisivo “Affari tuoi” avessimo davanti cinque pacchi, di cui uno è vuoto e gli altri hanno dentro € 4.

Qual è il prezzo certo di tale opzione incerta? Ogni sera, con importi molto più elevati, i concorrenti del gioco si pongono, insieme a milioni di spettatori, il quesito in diversi momenti della partita. Di solito si accontentano di cifre inferiori, ma certe, a differenza di una scommessa incerta, anche se più profittevole sui tempi lunghi (il valore cioè risultante dalla ripetizione del gioco per innumerevoli volte). Ovviamente al concorrente è dato giocare solo quella sera. Ora poniamo di non avere di fronte a noi un gioco o un investimento descrivibile in questi termini, ma di vivere la nostra vita e di incontrare un evento alla volta. Ad esempio, può capitare questa specifica sequenza: 4,4,0,4,0,4,4,0,4,4. Ma non sempre le cose andranno così, se il campione è piccolo, fatto cioè di dieci eventi.

Poniamo di avere 100 persone che fanno l’esperienza di campioni di 10 casi a partire da una distribuzione di tal fatta. Nella media, a 38 persone capiterà l’evento raro 0 meno spesso di due volte, e quindi sottostimeranno la probabilità di ricevere 0, cioè nulla. Di questi 38 casi, ci sono addirittura 11 persone che non incontreranno mai lo 0, e quindi non sanno neppure che può capitare di non vincere nulla. Solo 30 persone avranno un’esperienza perfettamente corrispondente a quella che si avrebbe sui tempi lunghi: €0 esattamente due volte su dieci, e quindi la loro stima sarà esatta. Viceversa altre 32 persone faranno “esperienza 0” più spesso di 2 volte e quindi la sovrastimeranno.

Dato che nella nostra vita noi ci facciamo un’idea della frequenza degli eventi incerti sulla base dell’esperienza diretta, e che non viviamo per millenni, possiamo farci idee diverse in funzione di quello che personalmente ci capita. Questo non dipende da noi, ma semplicemente dal caso. Quando ci colpisce un evento avverso, inaspettato, la sorpresa può essere diversa da persona a persona e, al limite, siamo giustificati nel pensare che sia impossibile che capiti proprio a noi: non era mai successo prima!

I possessori di titoli Lehman pensavano appunto questo: non era mai capitato che una banca classificata “tripla A”, il massimo della sicurezza, fallisse. Era improbabile, non impossibile. Per l’appunto è proprio successo. Analogamente, un terremoto o una valanga mortale (come quella del 12 marzo 2016) sono imprevisti nella loro specificità, ma non è così imprevedibile che capiti in una certa zona della terra. Potremmo dire che è, al contempo, imprevisto ma prevedibile. Per questo il commento degli esperti, in occasione dell’emozione suscitata dall’evento, può sembrare cinico. Essi tendono a considerare quello specifico episodio drammatico all’interno di una serie storica che poteva richiedere prevenzione. Lo specifico terremoto è del tutto imprevisto nel “quando”, ma è più prevedibile nel “dove” può capitare. La faglia di circa 10 kilometri che ha generato il terremoto de L’Aquila era ferma da tempo immemorabile, ma era collocata tra una faglia più a nord, che aveva provocato un terremoto nel 1703, e una più a sud responsabile di un terremoto nel 1300. Tutta la zona è indicata, in una carta d’Italia sismica, con colore viola, massimo pericolo, come se fosse un titolo finanziario rischiosissimo. Non si sa se e quando il titolo fallirà, ma è più probabile rispetto a una tripla A, che corrisponde a una zona sismica colorata di celeste, come la parte sud del veneto.

Questo parallelo tra la finanza e i terremoti contiene molte lezioni utili nella gestione del proprio patrimonio, inteso nel senso del nostro benessere globale. Proviamo a metterci in questa prospettiva, corrispondente ai “piani bassi” della casetta di Marco Liera, raffigurata qui.

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Fonte: YouInvest

Partendo dalle fondamenta, troverete la “assicurazione comportamentale” e solo alla fine, quando si raggiunge il tetto, incontriamo la consulenza e gestione dei risparmi. L’esempio del gioco probabilistico presentato in questa lezione contiene una morale fondamentale. E cioè che non dobbiamo affidarci nella stima dei pericoli che potrebbero colpire il nostro capitale umano a quella che è la nostra esperienza diretta o indiretta, cioè quello che è capitato a noi o a familiari, amici o conoscenti. Il pensare che “a noi non può succedere” (oppure il non pensarci per nulla) è illusorio perché deriva dal particolare insieme di esperienze con cui siamo entrati in contatto, proprio come nell’esempio del gioco del paragrafo precedente. Tant’è vero che, dopo che è capitata una criticità, il numero di assicurazioni aumenta molto. Ma è prima che ci dobbiamo pensare, quando non viene spontaneo pensarci. >>

“Pianificazione” può sembrare un termine agghiacciante per chi, come noi, ama la libertà. Eppure è fondamentale pianificare razionalmente le nostre scelte per costruire, incrementare e preservare il nostro benessere finanziario.

Fonte: “I soldi in testa”, Pierpaolo Legrenzi per GAM (Italia) SGR S.p.A., lezione n. 168

Immagine iniziale tratta da Google Images

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