“Parasite ( 기생충 )” di Bong Joon-ho (2019)

Non aspettatevi la critica sociale e un film sul capitalismo affamatore dei poveri. Non la lotta di classe.

I poveri ci sono e vivono nel sottosuolo, una grande finestra sul vicolo dove gli ubriachi vengono a pisciare, gli scarafaggi come ospiti fissi e la pioggia che trabocca e invade l’appartamento con un’onda nera insieme agli scarichi che scoppiano.

Anche i ricchi ci sono e vivono in alto sulla collina, in una casa d’autore dalla linee perfette, un’ampia vetrata sul parco bellissimo e tanto benessere e comfort.

La famiglia Ki-taek, padre, madre, figlia ventenne e figlio diciottenne hanno l’occasione di sfuggire al groviglio umido del loro appartamento fatiscente per installarsi nella casa dei ricchi e lo fanno con grande maestria, con un piano ben coordinato.
I ricchi, d’altra parte, hanno bisogno di loro più di quanto loro abbiano bisogno dei ricchi. E non solo sul piano materiale, ché si trovano a dare lezioni di vita e dispensare quella coscienza di sé che il ricco non ha più.

E’ un film di truffa girato con il ritmo della commedia all’italiana alla quale nemmeno il finale drammatico fa differenza.

Da vedere assolutamente in lingua originale e da godersi i riferimenti al 38° parallelo e alla Corea del Nord.

Questo articolo ha 4 commenti.

  1. Grazie Roberto.
    Il tuo commento è preciso come sempre.
    Ho visto il film tempo fa, appena usci` e devo dire che è un buon lavoro. La suspense è molta ed è incalzante. …Imprevedibile a tratti. Ne sono rimasta colpita anche se qualche stereotipo nel film infastidisce, sopratutto sui ricchi. Mi ha però anche colpito la povertà vera , messa in scena in modo cruento , eppure condita da un’affiatamento familiare e affettivo stupefacente. Una quasi favola con tratti horror.
    Penso sia comunque un ottimo film.
    I richiami alla Corea del Nord davvero divertenti. Gli attori veramente bravi.
    Il cinema è bello perché fa sognare ma anche perché talvolta con un realismo sui generis apre a mondi diversi a storie strampalate come questa dove talvolta troviamo realtà che non abbiamo mai vissuto . Ci fa riflettere su quano l’umanità sia creativa nell’adattarsi a tutto.

    1. Infatti. Il film spalanca la finestra su mondi inconsueti e sconosciuti.
      A me fa piacere che abbia vinto l’Oscar. Una volta tanto un posto veramente da scoprire.

  2. Visto ieri sera in usa, in coreano sottotitolato.
    Anch’io ho apprezzato la novità culturale.
    Ma non mi sembra film da Oscar.

  3. CONTIENE SPOILER
    Certamente non da Oscar (tranne alla figaggine della moglie ricca, ecco forse solo per quello sì)
    Il finale un po’ artefatto (che “senso” aveva accoltellare il tizio?) tanto per “giustificare” la situazione successiva.
    Insomma parte bene (anzi, benissimo) ed è pure divertente assistere alla sostituzione del personale della villona, a parte alcune forzature irrisolte (la figlia dei ricchi che sapeva tutto, loro sotto al tavolino e nessuno li sgama, vabbé) ma poi diventa francamente noiosetto. Bah. Forse sono io che pretendo troppo. Bellissima la fotografia soprattutto l’uso dei colori.

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