“Parasite ( 기생충 )” di Bong Joon-ho (2019)

Non aspettatevi la critica sociale e un film sul capitalismo affamatore dei poveri. Non la lotta di classe.

I poveri ci sono e vivono nel sottosuolo, una grande finestra sul vicolo dove gli ubriachi vengono a pisciare, gli scarafaggi come ospiti fissi e la pioggia che trabocca e invade l’appartamento con un’onda nera insieme agli scarichi che scoppiano.

Anche i ricchi ci sono e vivono in alto sulla collina, in una casa d’autore dalla linee perfette, un’ampia vetrata sul parco bellissimo e tanto benessere e comfort.

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“1917” di Sam Mendes (2019)

Un albero inizia il film e un altro lo chiude.
Non siamo abbastanza esperti per sapere se si tratti del susino della poesia

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l’amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.

quel Ricordo di Maria A., la poesia forse più bella del secolo scorso, quella che in ogni caso suggella il ‘900.

Un susino all’inizio e uno alla fine e in mezzo uno sterminato esercizio di stile. (altro…)

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“La città verrà distrutta all’alba” di George A. Romero (1973)

A volte amiamo le cose di persone le cui idee troviamo disgustose.

E’ il caso di George Romero, anticapitalismo rigido e intollerante, anticonsumista, autore di sceneggiate sgradevolissime quando ci siano capitalisti o presunti tali nelle vicinanze, geniale inventore dei film di zombie e dei film di contagio, indimenticabile.

Il genio è inclassificabile e si esprime a prescindere dalla fibra morale delle persone, dalla disponibilità di mezzi e da qualunque altra condizione. Sta eventualmente a noi riconoscerlo.

Il film ha avuto poca diffusione per scarsità di mezzi ma è, nonostante questo, un pezzo superbo di cinema. Già l’inizio è fulminante, perché siamo buttati dentro avvenimenti terrificanti: un uomo brucia la casa dopo aver sterminato la famiglia. (altro…)

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