di Francesco Baiesi
Ma dove siete voi, che volete insegnare agli altri come ci si dovrebbe comportare, tra un elezione e l’altra? Che cosa fate oltre che mettere una croce su una scheda ogni 5 anni? Ma quanto vi hanno fatto il lavaggio del cervello se pensate che basti entrare in una cabina elettorale per poter dispensare patenti del buon cittadino a destra e a manca? Troppo facile sentirsi a posto con la propria coscienza dopo aver propagandato in modo interessato la partecipazione al voto di un referendum.
Avete mai fatto un banchetto in strada per raccogliere firme o adesioni per una causa? (Magari al freddo con la neve). O organizzato un evento informativo nel vostro comune, nella vostra biblioteca di paese? O dato dei soldi per una causa? Avete mai partecipato alla vita politica locale o nazionale? Oppure la vostra partecipazione è mettere una firma, per la qualunque, su change.org e condividere sulle vostre bacheche boiate prese da siti che fanno soldi sugli analfabeti funzionali? Per me chiunque si impegna in modo onesto, disinteressato e CONSAPEVOLE è meritorio di rispetto, a prescindere per cosa lo stia facendo. Ben più di chi va a votare e basta o va a votare “tanto per” (e in tanti anni da scrutatore ne potrei raccontare così tante che levati).
I cinque minuti consumati in cabina dovrebbero essere il culmine (eventuale) di un impegno PREGRESSO nei restanti 364 giorni, speso innanzitutto nella ricerca di un’informazione corretta, affidabile, depurata dalle inevitabili componenti ideologiche che accompagnano ogni votazione.
Tra molti di quelli che ieri si sono astenuti c’è gente che passa TUTTO l’anno a cercare di migliorare il disgraziato paese in cui si ritrova, che il suo tempo libero lo usa per fare informazione, ragionata e non urlata, in un contesto dove viene ascoltato solo chi la spara più grossa, e lo fa senza essere pagato e con pacche sulle spalle come carburante. E questi dovrebbero sentirsi dare dei coglioni, dei pigri e degli ignavi perché non sono andati a votare ieri??? Ma dall’alto di cosa vi permettette di giudicare chi non conoscete??
Ambiente? Trivelle? Politiche energetiche? Biodiversità? Siete sicuri di sapere di cosa parlate? Siete sicuri del legame fra questi concetti e il referendum di ieri? Siete sicuri di non essere parte di un meccanismo più grande di qualcuno che vuole usare temi ‘catchy’ per altri scopi?
L’astensionismo è una pratica assolutamente legittima nella misura in cui serve ad evitare al proprio paese la solita politica disastrosa, la solita scelta sbagliata, autolesionista, miope, antiscientifica, disinformata e demagogica, frutto di ignoranza e saccenza di chi fino all’altro giorno faceva altro ed oggi si riscopre esperto geologo, politico impegnato e ambientalista raffinato.
Ben venga che per una volta si possa evitare, grazie all”astensionismo attivo’, di compiere l’ennesima cretinata ideologica!
(E comunque resta una goccia nell’oceano dell’irrazionalità della politica, nessuno si illude)
E’ irricevibile il moralismo d’accatto di quelli che oggi si svegliano come dei wannabe ‘salvatori della patria’ ma che fino all’altro ieri non hanno mosso un dito (dalla tastiera) e il sedere dal divano. Ma peggio ancora di quei politici e giornalisti (Travaglio, Brunetta, Ferrero, ecc..) che negli anni passati hanno praticato, sostenuto e propagandato l’astensionismo per i referendum a loro invisi (vedi 2003, 2005, 2009) mentre oggi…ehi, astenersi è un attentato alla costituzione, un atto invicile, un sabotaggio della democrazia. Ipocriti fino al midollo. Gente che cerca di sfruttare tematiche serissime, come quelle ambientali ed energetiche, per mero calcolo politico, per le proprie infime e insignificanti beghe di partito (vedi Emiliano vs Renzi) e sfrutta come leva per tutto questo l’ignoranza diffusa e la facile demagogia. (pecoroni a chi?!?).
No grazie, con tutto il rispetto, ma io non accetto lezioni morali da nessuno. E molti altri che non si sono recati alle urne ieri meritano lo stesso rispetto. Grazie”.