Gerusalemme e gli ipocriti dell’ONU

 

di Giulio Meotti

Un po’ di storia utile su Gerusalemme: “Gerusalemme, la città era divisa dal filo spinato. Si chiamava “kav ironi”, la linea arbitraria di divisione della città. I cecchini giordani erano piazzati sui tetti, mentre i campi minati erano ovunque nella “no man’s land”, in ebraico “shetah hahefker”, lunga sette chilometri. L’unico passaggio fra le due parti della città, quella israeliana e quella giordana, era attraverso la celebre Porta di Mandelbaum, dal nome dei coniugi Esther e Simcha Mandelbaum, proprietari della casa dove passava il confine.

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LA SHOAH NON FU SOLO STERMINIO

Nei giorni scorsi si è celebrata la “giornata della memoria”. E’ stato un diluvio di commenti sui social e sugli altri media. Per lo più le persone hanno “testimoniato” e tanti altri hanno manifestato un certo disappunto nei confronti della ricorrenza.

Perché disappunto? Per due ordini di motivi: Il fastidio epidermico verso le “giornate tematiche” e il mantra ricorrente secondo il quale “ricordare” la Shoah sarebbe una sorta di torto agli altri crimini ed eccidi della storia umana. (altro…)

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Lo Zen della Libertà

Vi proponiamo la traduzione di un articolo apparso in un blog (l'originale lo trovate qua https://libertarianzen.blogspot.it/2013/01/the-zen-of-liberty.html?showComment=1463903084284#c7707409773694884479). L'articolo mette in evidenza alcune affinità fra lo Zen ed il libertarismo, affinità che speriamo…

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EBREI E MATEMATICA

EBREI

di Antonio Iannizzotto

Come matematico, comprendo bene almeno una delle ragioni dell’antisemitismo: l’invidia.

Nella mia disciplina, gli studiosi ebrei (non necessariamente osservanti, ma di famiglia ebraica) hanno goduto per tutto il ventesimo secolo di un prestigio altissimo e assolutamente meritato: John von Neumann, André Weil, Alexander Grothendieck, Paul Cohen, Elon Lindenstrauss, Grigori Perelman, e in ambiti più vicini alla mia area di studio Paul Rabinowitz, Louis Nirenberg, Haim Brezis, sono solo alcuni dei nomi di una lista che potrebbe allungarsi per pagine e pagine. Risalendo ai secoli precedenti se ne trovano di meno, credo principalmente perché in molti paesi europei la carriera universitaria era alquanto difficile per chi appartenesse a una minoranza razziale o religiosa (ma forse non solo per questo, come tenterò di argomentare in seguito). (altro…)

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MA IL MULINO E’ ANCORA BIANCO?

famiglia-mulino-bianco

di Enrico Galloni

Campagna toscana, estate, il casale sta a mezza costa di una collina dorata dai campi di grano, è una giornata stupenda, il sole è alto ma allo stesso tempo è mattina presto perché la famiglia sta facendo colazione prima di andare chi a scuola e chi al lavoro.
Sono tutti sorridenti e felici, i figli non litigano, nessuno è in ritardo anche se danno la sensazione di abitare a decine di chilometri dalla civiltà ed aver quindi bisogno di almeno un’ora di viaggio per raggiungere i luoghi delle loro attività.
Il papi è vestito da businessman, mi sa che lavora in qualche grattacielo della city a chissà che distanza, probabilmente in garage ha un elicottero.
Considerata la latitudine, l’azimut della stella principale e la stagione deve fare un caldo porco ma nessuno si permette di sudare tanto meno sono innervositi dalla caligine, inzuppano felici e sorridenti saccottini in tazze di cappuccino che sembrano uscite da una pasticceria di Monte Napoleone. (altro…)

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EDGARDO MORTARA, EBREO PRIGIONIERO DEL PAPA RE. UNA STORIA ITALIANA

di Andrea Babini

Nel giorno della memoria vogliamo raccontare una storia di persecuzione, vessazione e umiliazione verso gli ebrei avvenuta a Bologna, italianissima città dove è nata la nostra associazione. Il motivo è semplicissimo, ricordare, ricordarci, che l’antisemitismo non è una metastasi del nazismo o un fenomeno culturale che appartiene a remote zone orientali del continente europeo, ma è parte integrante della storia italiana e retaggio della cultura religiosa cristiana e in particolare cattolica. Il primo ghetto è nato in Italia signori miei, nella civilissima e aperta Repubblica di Venezia e a Roma per secoli gli ebrei sono stati esposti a violenze e umiliazioni gratuite e rituali che raggiungevano l’apice nel periodo di carnevale.

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UNIONI CIVILI E MATRIMONI GAY

prestito-matrimonio

di Massimo Testa

Lo Stato è la grande finzione attraverso la quale tutti cercano di vivere alle spalle di tutti gli altri.
(Frédéric Bastiat)

Perché citare la spietata definizione che Bastiat diede, nel lontano 1848, dello stato?
Perché per quanto riguarda unioni civili e matrimoni gay i veri protagonisti non sono le persone che scelgono di vivere insieme, qualsiasi orientamento sessuale abbiano, ma è uno solo: proprio lo stato.
Si richiede infatti che alcune concessioni che lo stato attribuisce alle coppie (eterosessuali) sposate vengano estese anche alle coppie che hanno deciso di non contrarre il matrimonio, così come a quelle gay, che non possono contrarlo per legge.
Vediamo le motivazioni addotte a tale richiesta. (altro…)

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E QUALI SAREBBERO I VALORI CHE DIFENDIAMO?

 

democrazia

di Barbara Di

Ad un anno esatto dalla strage di Charlie Hebdo, passando per il Bataclan fino agli stupri di massa di Colonia e l’ultimo kamikaze fatto secco oggi a Parigi, sento ripetere sempre la stessa litania: “Non ci faremo sconfiggere. Non potranno mai vincere perché la nostra libertà è più forte di ogni oppressione. Difenderemo i nostri valori”.
Ah sì? Di grazia, quali sarebbero i nostri valori che contrapporremmo ai loro? Con quali valori pensiamo di vincere questa guerra di conquista che ci hanno dichiarato?
Già che Parigi va per la maggiore tra gli obiettivi dei terroristi, partiamo proprio dai tanto cari liberté, égalité, fraternité. Sarebbero questi? (altro…)

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