La relazione tra difesa del diritto naturale ( vita, libertà, proprietà privata e salute) e fisco dovrebbe essere diretta, secondo il liberalismo.
Il fisco dovrebbe cioè rappresentare il pagamento all’autorità pubblica dei servizi resi al fine di difendere il diritto naturale, nonché di gestire le proprietà condivise nel rispetto degli stessi diritti individuali.
Questa sarebbe la logica “contrattualista” alla base del pensiero liberalista, da Locke in poi. Il rapporto tra fisco e cittadino sarebbe insomma equiparabile ad un “contratto ideale” completamente sbilanciato dalla parte del cittadino. Mediante mezzi di sorveglianza e di democrazia diretta. Non dovrebbe essere arbitrio di una classe politica.
Se ne dedurrebbe il rispetto, da parte del fisco, almeno dei diritti alla sopravvivenza ed alla salute. Cioé le più importanti ragioni che giustificano l’esistenza stessa di una fiscalità.
Invece, la cultura attuale promuove l’accettazione di concetti antitetici rispetto alla logica suddescritta, come dimostrato dagli approfondimenti di questa sezione: cliccando sulla freccetta “V” a destra del titolo, compaiono i seguenti approfondimenti