Premessa
Capitalismo è un termine utilizzato e diffuso da K. Marx (Il Capitale) e dal marxismo. Descrive un sistema economico in modalità limitata (ai soli beni. Come se non esistessero anche i servizi) ed alterata (da presupposti ideologici discutibili).
Per questa ragione, c’è chi sostiene che sia un termine inutile, legato ad una ideologia assurda, e da utilizzarsi solo per criticarlo.
Non è così, ovviamente, nelle voci enciclopediche, che dovrebbero mantenere un tono neutro. È però normale che ne venga affidata la redazione a marxisti, essendo questi i depositari morali del copyright (almeno per la prodigalità nella diffusione del termine). Ne risultano voci enciclopediche somiglianti a complesse arrampicate sugli specchi, da cui non si riesce a trarre una sintesi.
Definizione
Se però, restando nella semantica marxista, si spoglia il termine da tutti i tentativi di aggancio a concetti ideologici quali il plus valore, la lotta di classe, il materialismo storico, la folle teoria del valore marxista, il proletariato etc., rimane solo una definizione chiarissima.
Nel Marxismo, per “capitalismo” si intende semplicemente l’investimento di un capitale (esclusivamente monetario) in mezzi di produzione (di beni).
Questa è la sintesi di quella definizione per cui nelle enciclopedie si spendono migliaia di parole, e su cui la letteratura politica ed economica ha prodotto migliaia di libri inutilmente. La definizione classica di capitalismo.
L’Investimento in Mezzi di Produzione in un sistema economico
Libertà di impresa e libertà di lavoro non sono tanto distanti. La differenza è sostanzialmente che l’impresa è una persona giuridica, mentre il lavoro è attribuito all’attività di una persona fisica.
Le persone giuridiche sono le società, che per definizione sono costituite da più persone, il cui ruolo è organizzato, ovvero distribuito secondo specializzazioni.
La specializzazione, secondo la geniale intuizione del padre dell’economia politica, A. Smith ([1]), era la mano invisibile, la chiave dell’efficienza, la spiegazione del paradosso dello spillo, base del successo economico. In sintesi, il segreto della ricchezza delle nazioni.
Purtroppo, l’organizzazione/creazione di un sistema specializzato prende tempo e denaro. Se ci si affanna da mane a sera per sopravvivere, si possono avere anche le idee più innovative e brillanti del mondo, ma non si ha né il tempo né il denaro per realizzarle.
Quantificando anche il tempo in denaro, possiamo utilizzare un’unica parola per definirne le risorse necessarie per iniziare un’impresa: il capitale.
E possiamo identificare con una sola parola anche la specializzazione del lavoro costituita da risorse umane, macchine, sistemi organizzativi, informatici e logistici: mezzi di produzione.
In sintesi, l’investimento di un capitale in mezzi di produzione, con l’intento di accumulare dopo un certo periodo di tempo più denaro del capitale iniziale, è una forma di investimento che potremmo continuare a chiamare capitalismo. Ma in termini un po’ più allargati di quelli marxisti, includendo nell’investimento il tempo e nella produzione anche quella di servizi.
E’ utile precisare, ai fini di politica monetaria, che l’investimento ha come scopo quello di accumulare, nel tempo, più mezzo di scambio (moneta) del capitale speso in partenza.
In particolari circostanze, questo tipo di investimento può diventare un sistema economico, ovvero la modalità più diffusa per creare ricchezza (cioè beni e servizi) in una comunità.
Presupposti per un capitalismo sistemico
Difesa dei diritti individuali
Questo presupposto non vale solo per il capitalismo, ma per qualunque sistema economico.
Si citerà qui un grande economista liberale classico, Von Bawerk, che pronunciò questa definizione divenuta postulato: Un mercato altro non è che un sistema giuridico. In assenza del quale, l’unica economia possibile è la rapina di strada.
Non occorre aggiungere altro.
Sistema di credito
Va da sé che la libertà di impresa è legata in modo sostanziale alla disponibilità di un capitale iniziale.
Ma in un mercato, qual è quel servizio che mette a disposizione dei capitali per le imprese? Il sistema di credito. In altre parole: le banche.
Senza un sistema di credito, il capitalismo non potrebbe estendersi a sistema economico.
Si consiglia di leggere il post sui sistemi di credito.
Mezzo di scambio (moneta)
Scopo dell’investimento è generare un utile maggiore del capitale investito, in un certo tempo.
Se il capitalismo diventa sistemico, ecco che in un tempo futuro tutti i protagonisti dovranno accumulare un capitale maggiore del tempo presente.
Ma ciò non sarà possibile se la quantità di moneta non aumentasse ([2]). Conseguenza: fallimento del sistema (cioè degli investimenti) per stretta monetaria e conseguente deflazione.
La prima concusione è che, in caso di crescita economica (PIL), il capitalismo necessita di un equivalente aumento del mezzo di scambio [3] [4].
Ma cosa succede se la moneta aumenta troppo (rispetto all’aumento di beni e servizi prodotti)? Succede che varieranno (aumenteranno) i prezzi di beni e servizi. Anche quelli che servono al capitalista per la sua produzione. Inflazione. E con questa, aumento dei tassi di interesse Rispetto a quanto il capitalista aveva previsto. Conseguenza: fallimento dell’investimento per inflazione.
Perché money matters. Sia che sia poco, che troppo poco.
NOTE
[1] Ma i malevoli sostengono che l’abbia presa pari pari dalla “Favola delle api” di Bernard de Mandeville.
2] È qui necessario citare il fatto che una certa corrente, classificata come “libertaria”, ritiene che, in assenza di aumento di moneta, il vantaggio si limiterebbe ad un aumento dell’utile per effetto dell’abbattimento dei costi. Il ché permetterebbe di pareggiare l’investimento o il prestito senza aumentare il capitale. Il quale, però, aumenterebbe di valore per effetto della diminuzione dei prezzi generale (deflazione). In realtà, se il prestito è ad interesse, l’aumento del capitale iniziale risulterebbe matematicamente necessario. Se non c’è interesse, in attesa di deflazione, non c’è neanche il prestito. Né sistema di credito. Né, quindi, capitalismo.
3] Perciò un sistema capitalistico di successo (ovvero in crescita) dovrebbe necessariamente aumentare la quantità di moneta. Uno stabile (stagnazione) o in in perdita (depressione), invece, no.
[4] È ovvio che l’investimento possa anche fallire. Quindi, la misura della crescita economica va fatta “ex post”. Appunto, sul PIL misurato. Anche l’aumento del mezzo di scambio non è necessario che sia immediato, in quanto la necessità di risposta dell’investimento è allontanato nel tempo (se va a buon fine). Appunto, a seguito della misura del PIL.