Il Sovrano marocchino Hassan II (foto) organizza una oceanica marcia per liberare il Sahara occidentale dalla presenza spagnola, come aveva promesso a suo padre, all’indomani dell’Indipendenza del Marocco. Il 6 novembre all’alba, la Marcia Verde o operazione Fath venne lanciata: i 350.000 volontari di questa armata pacifica si incamminarono verso il deserto per una dimostrazione che duro’ sino alla metà del mese. Ritratti del monarca marocchino, che volontariamente piazzo’ la Marcia sotto i colori dell’Islam, bandiere e migliaia di Corani vennero distribuiti a quella marea umana in sostituzione delle armi, che incrocio’ le prime guarnigioni spagnole che stavano evacuando la zona. Il Sahara occidentale era infatti colonia spagnolo, ma il dittatore Francisco Franco era morente e la Spagna decise di ritirare le proprie truppe senza combattere.
Il Marocco celebra questa festività come un avvenimento storico determinante che tradusse con forza la simbiosi tra il Trono e il Popolo, uniti da legami indistruttibili verso la causa della “marocchinità” del Sahara. Tuttavia questa si tratta di una versione edulcorata della realtà che considerano la vicenda come un semplice conflitto tra Marocco e Algeria, dimenticando completamente che esiste un popolo saharawi che ha sostenuto una dura guerra di liberazione, che in gran parte è stato costretto all’esilio e che, in definitiva, è la vera e unica vittima di questa vicenda.
Dopo la cacciata degli Spagnoli, infatti, il Sahara occidentale fu spartito tra il Marocco (che annesse la regione settentrionale) e la Mauritania (che annesse la parte meridionale). Il 27 febbraio 1976, il Fronte Polisario, l’organizzazione indipendentista del popolo Saharawi, sostenuta dall’Algeria e già attiva dai tempi degli Spagnoli, si ribellò all’occupazione e proclamò la
Repubblica Democratica Araba Sahrawi. Il Polisario iniziò una violanta guerriglia contro gli occupanti mauritani e marocchini.
La Mauritania, a fronte dei problemi procurati dalla guerriglia, nel 1979 rinunciò alla sovranità sul detto territorio, che fu annesso dal Marocco, militarmente più forte e in grado di respingere la guerriglia.
La guerriglia contro il Marocco è terminata con il cessate il fuoco del 1991 quando Marocco e Repubblica Democratica Araba Sahrawi si accordarono per il cessate il fuoco e il Consiglio di sicurezza dell’ONU istituì una missione con il compito di sorvegliare il rispetto del cessate il fuoco, di facilitare il rientro dei profughi e di supervisionare un referendum di autodeterminazione, previsto per il 1992. Da allora le ostilità non sono cessate e il referendum è stato continuamente rinviato per la difficoltà di accordarsi sull’ammontare complessivo della popolazione avente diritto al voto, dato l’elevato numero di profughi sahrawi e i contingenti di coloni marocchini insediatisi nel Sahara Occidentale.
Attualmente Il Marocco domina la maggior parte del territorio (sinistra), mentre il Fronte Polisario controlla una zona dell’entroterra ed una sottile striscia di terra al confine meridionale con la Mauritania.