31 LUGLIO 1703: DEFOE ALLA GOGNA

defoe

Lo scrittore londinese di orientamento liberale Daniel Defoe viene messo alla gogna e successivamente imprigionato, con l’accusa di diffamazione verso la Chiesa di Inghilterra, per la pubblicazione del pamphlet di satira politica, “La via più breve per i dissenzienti” (The Shortest-Way with the Dissenters, 1702). Il 10 gennaio 1702, sulla «London Gazette» era stata offerta una ricompensa a chiunque avesse consentito di catturare il “criminale” Daniel Defoe, colpevole di aver scritto una satira che a molti aveva dato non poco fastidio: The Shortest Way with the Dissenters. L’autore del libello viene scoperto, rinchiuso in prigione e condannato a comparire, tre volte e in tre luoghi diversi di Londra, alla gogna. Il pamphlet incriminato è dato alle fiamme dal boia e l’editore e il tipografo imprigionati. Mentre attende in carcere la sentenza, Defoe scrive A Hymn to the Pillory (Inno alla gogna), che circola per tutta Londra: la condanna si trasforma in trionfo, la gogna viene ornata di fiori e scorrono fiumi di birra in onore del condannato.
 Inno alla Gogna, nel ritmo quasi di ballata, col tono a volte amaro del sarcasmo e a volte violento dell’invettiva, sviluppa un tema caro alle satire di Defoe: la condanna inflitta agli innocenti, l’impunità dei colpevoli, la barbarie del ludibrio della folla. Di questo è simbolo la gogna, “geroglifica macchina di Stato”, diabolico congegno, incomprensibile a chi è onesto. Emblema non di giustizia ma del suo contrario. Ignominioso e incivile strumento di tortura, cassa di risonanza e amplificazione della malizia umana che ha solo sete di vendetta e gode del dolore altrui. È, questa gogna di Defoe, solo una pallida anticipazione di quella odierna. Stampa e televisione, versioni aggiornate del vecchio arnese, hanno compiuto il gran salto di qualità, avendo licenza di celebrare il ludibrio ancor prima della condanna. Ad esse certamente Defoe non mancherebbe oggi di innalzare il suo inno.
Daniel Defoe (1660?-1731) Mercante, uomo politico, giornalista, scrittore satirico, romanziere, deve soprattutto la sua fama alle opere di narrativa, tra cui Robinson Crusoe (1719), Moll Flanders (1722), Roxana (1724). Meno conosciuti, ma di grande interesse, sono gli scritti satirici, tra i quali ricordiamo: The True-Born Englishman (1701), Reformation of Manners (1702), The Shortest Way with the Dissenter (1701), e A Hymn to the Pillory (1703). Di idee liberali, Defoe si mostra in queste opere un appassionato difensore della libertà di opinione e di coscienza, un fustigatore implacabile dei vizi pubblici e privati degli uomini politici del tempo. Pagò di persona, due volte con la prigione e sempre con gravi difficoltà economiche, con l’emarginazione dalla vita sociale e politica, per la propria indipendenza e onestà intellettuale.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Chiudi il menu
×
×

Carrello