Il primo ATM fu sviluppato dalla società inglese De La Rue e installato a Enfield Town (zona nord di Londra) il 27 giugno 1967 presso la Barclays Bank. In Italia compare nel 1976, a Ferrara: la Cassa di Risparmio di Ferrara fu la prima banca italiana a installarlo. Tuttavia l’invenzione vera e propria è oggetto di controversie addirittura fra tre inventori:
1) John Sheperd-Barron, impiegato nella stessa De La Rue e che fu insignito nel 2005 del titolo di OBE (Officer of the Order of the British Empire).
2) Luther George Simjian che registrò nel 1930 a New York un brevetto.
3) Don Wetzel e altri due ingegneri che registrarono un brevetto il 4 giugno 1973.
Il modello inaugurato nel 1967 accettava soltanto voucher monouso, che venivano trattenuti dalla macchina. Per rendere più difficili i furti l’apparecchiatura funzionava con diversi principi, tra cui radiazioni e magnetismo a bassa coercitività che veniva rimosso dal voucher in fase di lettura. Nel 1965 venne sviluppata l’idea del codice numerico di sicurezza (PIN) elaborata dall’ingegnere inglese James Goodfellow, anch’egli titolare di alcuni brevetti in materia. In Italia vengono sistematicamente, ma impropriamente, chiamati bancomat, dal nome del primo e più grande circuito di prelievo che usa gli ATM. BANCOMAT® è infatti un marchio registrato[2] di proprietà del Consorzio Bancomat, ed è la denominazione commerciale che identifica il Circuito di debito nazionale per il prelievo di denaro contante da sportello automatico ATM.