24 DICEMBRE 1223: PRIMO PRESEPE VIVENTE

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Un bue, un asinello e un bambino di terracotta. In quella notte di dicembre del 1223 nasce il primo presepe in ricordo della nascita di Gesù a Betlemme. Autore della commovente rappresentazione fu San Francesco dìAssisi che a Greccio, in provincia di Rieti, fa rivivere la Natività. San Francesco d’Assisi si recò a Greccio per la prima volta intorno al 1209. In quegli anni la popolazione del piccolo paesino arroccato a circa 800 metri s.l.m era esposta a un grave flagello: la zona era infatti infestata da lupi così crudeli che divoravano anche le persone. Francesco si costruì una capanna sul Monte Lacerone dove adesso sorge una cappella commemorativa. Gli abitanti di Greccio si affezionarono a Francesco e lo implorarono affinché non lasciasse mai quei luoghi e si fermasse sempre con loro. Nell’autunno del 1223 Francesco si trovava a Roma in attesa dell’approvazione della Regola definitiva scritta per i suoi frati che aveva presentato al Pontefice Onorio III. Francesco, durante una udienza pontificia, chiese al Papa il permesso di poter rappresentare la Natività. E così fu. Dopo un viaggio in Palestina, Francesco, era rimasto infatti molto impressionato e aveva conservato una speciale predilezione per il Natale: Greccio, come dichiarò lui stesso, gli ricordava emotivamente Betlemme. Oggi, a 2 chilometri dal borgo di Greccio, arroccato sulla roccia di un costone, si erge uno e monumenti più importanti della storia del francescanesimo: il Santuario del Presepe (nella foto), il luogo nel quale San Francesco, la notte del 24 dicembre 1223, rappresentò con personaggi viventi la Natività. Il complesso di costruzioni risale agli anni in cui vi dimorò San Francesco. Dopo aver percorso una lunga scalinata si arriva alla Chiesa di San Luca, cuore e centro del luogo santo. Nella grotta in cui fu realizzato l’evento infatti fu costruita una cappella e sul masso che servì da mangiatoia un piccolo altare. Sul fondo della cappella i visitatori e i fedeli potranno ammirare un affresco di scuola giottesca attribuito al Maestro di Narni: l’opera rappresenta a destra la Natività di Betlemme e, a sinistra, il Presepe di Greccio e risale al 1409. Percorrendo uno stretto corridoio si raggiungono poi i luoghi abitati dal Santo e dai primi frati: il refettorio, ad esempio, dove si vedono ancora un piccolo lavatoio, una parte del primitivo pavimento e un caminetto restaurato. Vicino all’apertura che porta al dormitorio sono ancora visibili le tracce di due affreschi del XVI secolo. Alla fine del lungo corridoio dove si affacciano le cellette dei monaci si arriva a quella dove dormiva San Francesco. All’esterno del santuario si trova la cella solitaria di San Francesco e la grotta dove visse per 32 anni il Beato Giovanni da Parma, settimo Ministro Generale dell’Ordine dei Francescani. Nel piazzale adagiata con un fianco alla roccia si trova la chiesa moderna costruita agli inizi degli anni Sessanta e dedicata a San Francesco e alla Vergine Immacolata. All’interno due presepi, uno ligneo e uno in terracotta. Nel ballatoio c’è invece una mostra permanente di presepi. Oltre ad essere la città dei presepi a Greccio si svolge ogni anno a Natale la rievocazione storica del Presepe di San Francesco. L’evento vede la partecipazione di personaggi in costumi medievali ed è realizzata in sei quadri viventi.

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