Medicina d’urgenza, pediatria ed epidemie
Si tratta di tre argomenti apparentemente differenti:
– La difesa sanitaria di emergenza e la medicina d’urgenza.
– La difesa sanitaria dei minori.
– La difesa sanitaria epidemiologica.
In realtà, sono accumunati dagli stessi problemi:
– riguardano individui in condizioni di debolezza;
– è quindi auspicabile una difesa pubblica di questa debolezza;
– tale difesa pubblica non può essere arbitraria e deve essere sorvegliabile.
Se ne dedurrebbe un’analogia anche nella soluzione ideale. Dimostriamolo.
La difesa sanitaria di emergenza/urgenza
Analisi
Il riferimento è il “pronto soccorso”. Cioè ogni caso in cui l’individuo non ha il tempo (né, magari. la coscienza) di affrontare burocrazia e scelta della struttura, ed è invece necessaria una cura immediata. Analizziamo le due alternative organizzative.
Caso privato. Si può obbligare una società privata a dotarsi di idonee strutture di pronto soccorso 24 ore su 24? Cosa significa “idonee”? Quanto bisogna risarcirla per mantenere in piedi tale servizio? Troppo impreciso. Non c’è una risposta che non sia arbitraria.
Caso pubblico. Stesse domande, e stesse risposte purtroppo. Con l’aggravante che il sorvegliante dell’attività coinciderebbe col sorvegliato.
Soluzione
La soluzione dovrebbe consistere in un servizio pubblico privo di costi arbitrari, e soggetto alla sorveglianza sia di un differente potere che della rappresentanza popolare.
Esiste? Sì. Esiste e si chiama Difesa Nazionale.
Una parte delle forze armate di un paese è costituita dai servizi sanitari di emergenza. Ai soldati in caso di azioni militari, ma altrimenti ai civili in missioni umanitarie.
È normale in alcuni paesi che le forze armate in tempo di pace svolgano la funzione di protezione civile. E sarebbe normale che il servizio sanitario militare, anziché occuparsi come ora solo delle visite periodiche ai militari, si occupasse invece delle urgenze di pronto soccorso.
In sintesi, i pronto soccorso pubblici dovrebbero esistere e dovrebbero essere a gestione militare, con i seguenti vantaggi: il mantenimento utile della forza bellica in tempo di pace; l’ottimizzazione delle relative competenze; la fornitura del servizio di pronto soccorso; la sorveglianza a cui verrebbe soggetta da un potere differente; la soggezione diretta anche ad uno dei capisaldi delle istituzioni liberaliste, ovvero il potere diretto di sorveglianza (capitolo sulla separazione dei poteri).
La difesa sanitaria dei minori
Analisi
Anche in questo caso, si tratta di difendere chi non si può difendere: i minori. Per il liberalismo, la fiducia nella capacità gestionale di qualunque autorità non è assoluta. Anzi. Idem per l’autorità famigliare nei confronti dei propri soggetti deboli, ovvero i minori. Sarebbe quindi necessario che l’autorità pubblica sorvegliasse attraverso le solite visite pediatriche obbligatorie, i vaccini etc. le condizioni dei propri “cittadini deboli”. Come per l’istruzione di base, anche la difesa sanitaria del cittadino non ancora indipendente, il minore, andrebbe a carico di tutta la comunità.
Soluzione
Se ne deduce come nel caso precedente, che i compiti suddescritti dovrebbero essere affidati al potere militare, che sia nelle missioni militari che in quelle umanitarie si deve occupare delle stesse cose. E per gli stessi identici motivi di prima.
La difesa sanitaria epidemiologica
Analisi
I militari vengono spostati da un paese all’altro, poi tornano in patria. L’epidemia più mortale del secolo fu la “Spagnola”, che fra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo, si sviluppò nel Kansas e venne diffusa nel mondo dai soldati americani.
Questo dimostra perché, insieme alle attività di pronto soccorso, la specializzazione di lotta alle epidemie dovrebbe essere la più importante delle specializzazioni mediche militari.
Inoltre, le attività di circoscrizione delle epidemie devono per forza far uso di moltissimo personale di sicurezza, tipicamente quello delle forze armate.
Soluzione
Come sopra.
CONCLUSIONE
Un sistema liberale classico, in cui debbano coesistere le necessità un mercato concorrenziale delle prestazioni sanitarie (approfondimenti qui), quella di difesa della salute dei deboli (sempre qui), l’assenza di arbitrio politico e la sorveglianza delle attività sanitarie e del mercato relativo, necessiterebbe comunque di apparati istituzionali a difesa del diritto a curarsi degli individui e della difesa della loro salute. Secondo i ragionamenti suesposti, potrebbero consistere nei seguenti:
– reparti medici della difesa nazionale (la quale coincida in tempo di pace con la protezione civile), i quali si occupino di pronto soccorso, di pediatria e di attività anti-epidemiologiche in quanto di loro naturale competenza;
– un ministero della Solidarietà Pubblica con un ramo specializzato in quella sanitaria, che si occupi di prestiti individuali e della loro gestione.
– un ministero della salute che si occupi solo della sorveglianza delle attività sopra descritte e delle attività sanitarie private. Oppure anziché un ministero, potrebbe essere una delle branche soggette ad un Presidente direttamente eletto che rappresenti esclusivamente il potere di sorveglianza diretto.
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